Quartolo – km 92,8
Il toponimo fa riferimento al quarto miglio della strada romana. Nel 1959, in seguito a lavori agricoli, sono venuti alla luce numerosi resti riferibili ad una villa di epoca romana. Frammenti di anfore con in collo bollo rettangolare, (forse prodotte in una fornace attigua alla stessa villa), esagonette in cotto, frammenti di ceramica campana, un bronzo piccolo di Costantino il grande, ecc.; tutto questo materiale viene conservato nel Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza e nei depositi di Palazzo Mazzolani, sempre a Faenza.
Nel medio evo troviamo attestata (anno 972) la “curtis detta Quartuli”. Successivamente la località entra a fare capo ad un castello, detto “Castrum Quartuli” che con tutta probabilità era nei pressi della località detta oggi “Olmatello” e che venne concessa nel 1144 alla chiesa faentina da un privilegio di Papa Lucio II°. Al castello di Quartolo facevano capo le chiese di San Severo e San Cristoforo, già attestate nell’anno 1120. Un terzo centro ecclesiastico “Santa Maria de Quartolo” è registrato nelle “Rationes Decimarum” dell’anno 1291 dipendente della Pieve di Pideura. Ancora nel 1573, nella visita pastorale del Marchesini viene detto che i cento parrocchiani si recano a Santa Maria in Auri (Pideura) per i battesimi, essendo la chiesa ancora priva di fonte battesimale. La chiesa attuale, di un certo interesse artistico, è dell’800. Il Metelli, la notizia è ripresa anche dal Medri, ci dice che un tempo, fra Rio Quartolo e Rio Quinto furono trovate tracce di un vasto sepolcreto romano.
Piero Malpezzi
LA MADONNA DELLE GRAZIE A QUARTOLO DI BRISIGHELLA ALLA PINACOTECA DI FAENZA
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