CHI, COME, QUANDO E PERCHE’ 4/5/2017

CHI, COME, QUANDO E PERCHE’ 4/5/2017

Oggi vi propongo questo racconto che scrissi nel 2011 all’indomani del mio 25° arrivo a Faenza, con la speranza che il prossimo 28 Maggio possa tornare a casa con sotto braccio il piatto dei 30

” Firenze,via dei Calzaiuoli, pochi minuti prima alle 15.
Ci siamo è la mia venticinquesima 100 Km del Passatore, contornato da nuovi e vecchi amici chi più e chi meno consapevoli di quello che gli aspetta, siamo in attesa del via.
Questo è il Passatore, un serpentone colorato che scavalca l’appennino congiungendo Firenze a Faenza dopo una “passeggiata” di 100 Km. Dietro lo striscione della partenza l’eccitazione è alle stelle, fra un concorrente e l’altro, neanche uno spillo, eccoli la, davanti, i “grandi” già pronti a darsi battaglia fin dai primi metri. Avvolto dal brusio delle chiacchere ecco che i miei ricordi iniziano a vagare …
… Notte di fine maggio 1973, io ragazzo diciasettenne sono al bar dello sport (oggi bar dell’orologio) di Borgo San Lorenzo, da quella stradina, allora semibuia, che è Via Mazzini (per noi borghigiani, Malacoda), ogni tanto spuntano delle sagome, chi sono questi “MATTI”?, da noi ragazzi poco più che adolescenti, venivano quasi derisi, che hanno già fatto 30 chilometri ed incuranti della notte e del freddo salgono verso la Colla per poi scendere fino a Faenza ?
Ma si sa a quell’età le idee cambiano velocemente e due anni dopo, nel 1975, anch’io mi ritrovo a far parte dei “MATTI”. Quell’anno è il primo anno con partenza pomeridiana (nei primi due il via era dato in tarda serata alle 20 o 21) corro sotto un temporale rinfrescante che allaga la strada, ma nella notte mi presenterà il conto, con delle vesciche grosse come i piedi stessi, costringendomi al ritiro.
Ritornando a casa nella 500, con mio padre che mi ha seguito, ho il pianto in gola e una rabbia incontenibile, sarà il ricordo di questa “sconfitta” a farmi terminare gli altri 25 Passatori.
… La voce di “Pirì” (direttore di gara) che esce gracchiante dal megafono a dare le ultime raccomandazioni, mi scuote e mi riporta ad oggi, l’applauso dei concorrenti a sollecitare la partenza è anche un modo per scaricare l’adrenalina accumulata nei mesi di preparazione.
PRONTI VIA, il colpo di pistola, finalmente si parte, so che sarà un “calvario”, mi presento con un problema al ginocchio, non indifferente, ma non potevo mancare al mio venticinquesimo, comunque come sempre, verrò ripagato da un percorso unico e meraviglioso, la bellissima Fiesole, il Mugello con il passaggio da “casa”, poi su per i tornanti dell’appennino, per scendere nell’imbrunire, nella Romagna-Toscana, e infine accompagnato dal canto degli usignoli e dalla luce delle lucciole nella colline romagnole fino a Faenza che mi abbraccierà calorosamente come sempre.
… Ecco è FINITA, mentre lascio Faenza e torno su i miei passi, la medaglia al collo, in una mano il trittico dei vini e nell’altra il piatto per il venticinquesimo Passatore, con me c’è mia moglie, che da sempre condivide questa fatica e non ho mai ringraziato abbastanza, il nostro cane, che non si è perso un arrivo negli ultimi nove anni, quest’anno c’è anche mio figlio e la sua compagna, mi hanno sostenuto fino alla fine … e ne avevo davvero bisogno.
GRAZIE a loro e un GRAZIE agli organizzatori e volontari che ci danno la la possibilità di vivere questa “EMOZIONE” dal primo all’ultimo chilometro.
Ciao a tutti, ci vediamo, magari per altre 25 volte ”

Tornando ad oggi, nel frattempo ci sono stati altri 4 arrivi a Faenza, portandomi a quota 29.

Claudio Guidotti

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