“NON C’ERANO BRIGANTI ALLA MARCIA DEL PASSATORE”
“Passo della Colla di Casaglia, metri novecentoquattordici, ore tre di notte, buio pesto, dai tornanti emergono marciando alpini in calzamaglia, ragionieri in mutande, cinquantenni stravolti in tute enormi che avanzano … passano come spettri. Un concorrente di Bolzano si punta la pila in faccia con un effetto spaventoso, arriva anche un signore molto distinto, con le scarpe in mano, senza guardare nessuno si appoggia ad un carabiniere e si addormenta e sogna, sogna come era bello quando era partito da piazza della Signoria a Firenze, erano le ventuno di sabato 26 maggio …”
Questo è l’inizio del bellissimo articolo (riportato nella foto) apparso sul “Resto del Carlino” del 28 Maggio 1973, pubblicato all’indomani della prima edizione della 100 km del Passatore, dal titolo : “NON C’ERANO BRIGANTI ALLA MARCIA DEL PASSATORE”, che ci riporta ad assaporare com’era il”clima” di questa gara in quella “lontanissima” prima edizione di 44 anni fa, nata quasi per scommessa dalla fervida immaginazione di Alteo Dolcini e Francesco Calderoni, e anche il sottotitolo, “Ma gente assonnata e sfinita si, hanno camminato per cento chilometri, partiti 1076, arrivati 349, tre all’ospedale per fatica” rende molto l’idea di come, per la stragrande maggioranza dei partecipanti fosse quasi un’avventura al buio, senza troppe conoscenze e con preparazione molto approssimativa e più o meno sarà così per tutti quei pionieristici anni 70, inizio 80, di cui ricordo molto bene l’atmosfera, avendone corsi diversi in quegli anni dal 1975 in poi ed aver visto i primi due (1973/74) passarmi “sotto casa”.
Claudio Guidotti