100 CHILOMETRI PER L’AUTISMO E LA SINDROME DI ASPERGER, DA FAENZA A FIRENZE
Ancora stento a crederci che sono riuscita ad arrivare al traguardo del Passatore. Non avevo mai percorso piu’ di 42,195 km e mi mancava l’allenamento in collina. Ho corso la mia 1a maratona nove mesi fa. I primi 48 km di questa corsa per la maggior parte sono in salita. Inoltre 5 giorni prima della partenza per Firenze, sono scivolata in casa come una pirla e mi sono fatta male a un piede. Ero demoralizzata e sicurissima che sarei andata incontro a dei problemi durante questa corsa, e cosi’ è stato. Al 35° km ho iniziato ad avere delle fitte al piede terribili e ho pensato di ritirarmi, non volevo piu’ continuare. Poi mi sono detta, ” Provo ad arrivare almeno al traguardo del 50 Km, cosi’ riesco a raggiungere 3 obbiettivi: superare la distanza dei 42,195 km, entrare nel mondo dell’ultramaratona e ricevere il diploma “.
100 Chilometri per l’autismo e la sindrome di Asperger, da Firenze a Faenza. Ancora stento a crederci che sono riuscita ad arrivare al traguardo del Passatore. Non avevo mai percorso piu’ di 42,195 km e mi mancava l’allenamento in collina. Ho corso la mia 1a maratona nove mesi fa. I primi 48 km di questa corsa per la maggior parte sono in salita. Inoltre 5 giorni prima della partenza per Firenze, sono scivolata in casa come una pirla e mi sono fatta male a un piede. Ero demoralizzata e sicurissima che sarei andata incontro a dei problemi durante questa corsa, e cosi’ è stato. Al 35° km ho iniziato ad avere delle fitte al piede terribili e ho pensato di ritirarmi, non volevo piu’ continuare. Poi mi sono detta, ” Provo ad arrivare almeno al traguardo del 50 Km, cosi’ riesco a raggiungere 3 obbiettivi: superare la distanza dei 42,195 km, entrare nel mondo dell’ultramaratona e ricevere il diploma “. Nel frattempo il male al piede andava e veniva, ad un certo punto, quando è iniziata la discesa verso il 48° km sono impazzita. Io adoro le discese ! Non sono riuscita proprio a trattenermi e mi sono lanciata giu’ per i tornanti a folle velocità e nel mentre ho deciso di continuare. L’obbiettivo era raggiungere il 65° km in modo da ottenere il diploma (l’ultimo che rilasciano prima dell’arrivo a Faenza) e poi ritirarmi. Una volta arrivata al 65°, ho pensato a quello che stavo facendo, e perché lo stavo facendo. Mille pensieri hanno invaso la mia mente. Io sono una persona che nella vita lotta e non molla mai ! Avevo detto che sarei arrivata alla fine di questa 100 km e dovevo arrivarci e non importa come, anche strisciando, zoppicando, in verticale, oppure a quattro zampe. E cosi’ ho impostato la corsa con l’obbiettivo di raggiungere 5 km per volta. Mi è venuta una crisi al 75° km e una al 90° km, alla fine piano piano sono riuscita ad arrivare al traguardo. Devo ringraziare le persone che mi hanno accompagnato, mi hanno dato consigli e sostenuto moralmente. Questa corsa è stata un colpo di fulmine ! Una bellissima avventura che mi ha catapultato nel mondo delle ultramaratone e ancora di piu’ dentro me stessa. E’ stata una bellissima esperienza nonostante le difficoltà e le sofferenze a cui sono andata incontro. In questi giorni ho avuto il tempo di metabolizzare ed ho analizzato per filo e per segno tutte le 15 ore, 53 minuti e 51 secondi passati sulle strade del Passatore, ogni metro, ogni km, e tutte le sensazioni che ho provato. Mi sono segnata tutte le cose che mi hanno dato fastidio (tantissime) e quelle che invece mi hanno aiutato ad andare avanti, in modo da riuscire a perfezionare e a migliorare l’anno prossimo questo incredibile viaggio che ci porta alla scoperta di noi stessi e degli altri (strada facendo, si incrociano vissuti ), delle nostre debolezze, dei nostri limiti e delle nostre potenzialità che magari non riusciamo ad esprimere perché non ci crediamo abbastanza. Nel 2015 impostero’ di sicuro questa ultramaratona in maniera diversa. Che dire di questo Passatore: a me personalmente, mi ha fatto apprezzare ancora di piu’ la vita, mi ha dato la forza per andare avanti e correre ancora di piu’ con determinazione per l’autismo e la sindrome di Asperger e penso che mi abbia fatto diventare, un pochino, ma giusto un pochino una persona migliore. Passatore Aspettami ci vediamo nel 2015. Un grazie di cuore va alle persone che ci seguono e che ci sostengono ! E anche grazie a voi che sono riuscita a trovare la forza di arrivare alla fine di questi lunghi, infiniti 100 chilometri !
Nel frattempo il male al piede andava e veniva, ad un certo punto, quando è iniziata la discesa verso il 48° km sono impazzita. Io adoro le discese ! Non sono riuscita proprio a trattenermi e mi sono lanciata giu’ per i tornanti a folle velocità e nel mentre ho deciso di continuare. L’obbiettivo era raggiungere il 65° km in modo da ottenere il diploma (l’ultimo che rilasciano prima dell’arrivo a Faenza) e poi ritirarmi. Una volta arrivata al 65°, ho pensato a quello che stavo facendo, e perché lo stavo facendo. Mille pensieri hanno invaso la mia mente. Io sono una persona che nella vita lotta e non molla mai ! Avevo detto che sarei arrivata alla fine di questa 100 km e dovevo arrivarci e non importa come, anche strisciando, zoppicando, in verticale, oppure a quattro zampe. E cosi’ ho impostato la corsa con l’obbiettivo di raggiungere 5 km per volta. Mi è venuta una crisi al 75° km e una al 90° km, alla fine piano piano sono riuscita ad arrivare al traguardo.
Devo ringraziare le persone che mi hanno accompagnato, mi hanno dato consigli e sostenuto moralmente. Questa corsa è stata un colpo di fulmine ! Una bellissima avventura che mi ha catapultato nel mondo delle ultramaratone e ancora di piu’ dentro me stessa. E’ stata una bellissima esperienza nonostante le difficoltà e le sofferenze a cui sono andata incontro. In questi giorni ho avuto il tempo di metabolizzare ed ho analizzato per filo e per segno tutte le 15 ore, 53 minuti e 51 secondi passati sulle strade del Passatore, ogni metro, ogni km, e tutte le sensazioni che ho provato.
Mi sono segnata tutte le cose che mi hanno dato fastidio (tantissime) e quelle che invece mi hanno aiutato ad andare avanti, in modo da riuscire a perfezionare e a migliorare l’anno prossimo questo incredibile viaggio che ci porta alla scoperta di noi stessi e degli altri (strada facendo, si incrociano vissuti ), delle nostre debolezze, dei nostri limiti e delle nostre potenzialità che magari non riusciamo ad esprimere perché non ci crediamo abbastanza. Nel 2015 impostero’ di sicuro questa ultramaratona in maniera diversa.
Che dire di questo Passatore: a me personalmente, mi ha fatto apprezzare ancora di piu’ la vita, mi ha dato la forza per andare avanti e correre ancora di piu’ con determinazione per l’autismo e la sindrome di Asperger e penso che mi abbia fatto diventare, un pochino, ma giusto un pochino una persona migliore. Passatore Aspettami ci vediamo nel 2015. Un grazie di cuore va alle persone che ci seguono e che ci sostengono ! E anche grazie a voi che sono riuscita a trovare la forza di arrivare alla fine di questi lunghi, infiniti 100 chilometri !
Stefania Caimmi