IL MIO PASSATORE
COSA E’ STATO PER ME IL PASSATORE?
E’ stata una sfida che ritenevo più grande di me, una sfida dove mi davo bassissime possibilità di successo, sicuramente la più grande sfida da quando ho iniziato a correre.
Una sfida che ho affrontato con tanta umiltà ma anche con tanta determinazione, consapevole che il mio fisico non era pronto per affrontare una 100 km tutta di corsa per cui dovevo gestire le mie forze senza fare errori; come mi consigliavano i veterani del Passatore: “usa la testa, solo usando la testa arriverai a Faenza”.
Il Passatore più che una gara è un’avventura, un’avventura incredibile e pazzesca, dove non hai avversari ma compagni d’avventura, dove si ha la sensazione di vivere dei momenti unici e irripetibili che si ricorderanno il resto della vita.
E’ un viaggio reale ed interiore, dove, nonostante la stanchezza del corpo il cervello continua ad elaborare pensieri, a far riemergere ricordi, soprattutto di notte, al buio, in quella lunga notte che sembra magica.
Il Passatore sono tanti ricordi ed emozioni:
– la gente che ti applaude e ti incita
– il cinque scambiato con i bambini
– le docce improvvisate lungo i primi kilometri caldissimi da privati cittadini
– l’impegno e la dedizione dei volontari
– la tranquillità e la fiducia che mi trasmetteva mio fratello che mi seguiva in macchina
– le telefonate per incoraggiarmi di Oxana, Simone e Massimiliano
– il caldo asfissiante delle prime ore di corsa
– l’aria fresca della sera durante la salita della Colla
– scollinare il mitico Passo della Colla e mangiare pane e mortadella al ristoro
– il buio della notte illuminato solo dalle lampade frontali dei compagni d’avventura
– il silenzio della notte dove si apprezzava il rumore anzi la musica dell’acqua del fiume che scorreva vicino alla strada
– il buio della notte dove il mio cervello aveva perso la sensazione del tempo
– il vento caldo della notte che mi spingeva dolcemente verso Faenza e la sensazione che era un segno premonitore dell’arrivo a Faenza, nonostante mancassero ancora tanti chilometri.
– Il guardarmi mai indietro, né io, nè tutti i compagni d’avventura
– arrivare a Brisighella: mancano circa 12 km a Faenza e dirsi: adesso sono certo di arrivare, se necessario striscio, ma arrivo
– quell’ultimo chilometro corso a ritmo folle con il corpo pieno di adrenalina
– la gente che ti applaude alle 4:30 della notte in Piazza del Popolo a Faenza
– il flash del fotografo che mi acceca mentre taglio in traguardo a braccia alzate in Piazza del Popolo a Faenza
– le urla di gioia per aver VINTO la mia sfida!!!
Quello che ricordo in modo lontano e offuscato è la stanchezza e la fatica, ma forse il mio cervello ha rimosso quegli unici ricordi negativi
Ringrazio mio fratello per le tabelle di allenamento, i consigli da veterano del Passatore nonostante non l’abbia mai corso e per avermi seguito in macchina durante la gara.
Ringrazio tutti quelli che mi hanno fatto i complimenti per la mia piccola/grande impresa
Appena finito il Passatore avevo scritto tu Facebook: mai più una 100 km,
adesso mi correggo: MAI DIRE MAI UN ALTRO PASSATORE 🙂
E per chi ha ancora voglia di leggermi di seguito ho scritto la mia preparazione e la cronaca del mio Passatore.
LA PREPARAZIONE.
La mia preparazione fisica per il Passatore si può definire minimalista: in febbraio influenza e successiva ricaduta, sono iscritto alla maratona di Roma da 6 mesi ed ho solo il mese di marzo per prepararla, mi faccio due lunghi, un 30km ed un 32km ed il 10 di Aprile sono alla partenza della maratona di Roma conclusa con un buon (per le mie possibilità) 3 ore e 15’.
Sabato 7 maggio ore 15 (l’orario non è un caso…..) faccio l’unico lungo: 56 km collinari in poco meno di 6 ore….. alla fine sono distrutto ed i dubbi aumentano a dismisura.
Ascolto il consigli di quelli che il Passatore l’hanno fatto più volte: a Faenza si arriva con la testa! usa la testa! non pensare al tempo! butta l’orologio!
Ok la testa la so usare ma in maratona…… ma questi sono 100 km ….. io non ho mai corso più di 56 km….. non mi resta che provarci…..
Cerco di cambiare il mio approccio mentale con la corsa, dopo anni corsi controllando il ritmo sul Garmin anche quando faccio scarico, non mi è facile ignorare l’orologio.
PREGARA.
La notte prima del passatore ho dormito poco, sentivo la gara, è da parecchio tempo che non mi succedeva, i dubbi e le paure erano tante, non avevo mai corso oltre le 6 ore, cosa succederà dopo? come reagirà il mio fisico? Che conseguenze mi lascerà sul corpo il Passatore?
Per sabato è previsto caldo, devo bere, bere molto, sabato parto da Massarosa in macchina alle 11:30, guida mio fratello e c’è anche il Bertacca (12 Passatori). Giro per Firenze con la mia bottiglia di acqua, mi sembra di essere Snoopy con la sua coperta.
Poco prima della partenza sono in fondo al gruppo, cerco di portarmi avanti ma vedo subito la mia amica Iole e mi fermo a salutarla e fare due chiacchiere. Mentre si chiacchiera si sente il colpo di pistola dello starter: parte il Passatore 2016. Sono quasi in fondo al gruppo, per cui sono costretto a partire piano, grazie Iole! Non rischio la partenza troppo veloce che mi porterebbe direttamente alla fine anticipata del Passatore.
LA GARA.
Primi 2 km di pianura e poi comincia la salita di Fiesole, salita dura e tutta sotto il sole, la previsione di 30° all’ombra è azzeccata, appena posso bevo, ho la cintura alla vita con la borraccia per non rimanere mai senza acqua. Fino a Borgo San Lorenzo (30km) si corre sempre sotto il sole, soffro il caldo, la cintura con la borraccia mi da fastidio, il cappellino pure, ho lo stomaco gonfio di acqua, respiro male, mi sento stanco e penso che mancano 80km…. non ce la farò mai……
Subito Borgo San Lorenzo c’è mio fratello che mi aspetta, mi libero della cintura con la borraccia, mi cambio, mi rinfresco, e dico a mio fratello: se va avanti così arrivo al passo della Colla e mi ritiro, mio fratello mi risponde fai come vuoi ma tu stai correndo bene ho visto altri completamente stravolti.
Riparto, comincio a sentire aria fresca (finalmente!!!) e mi riprendo, mi sento finalmente bene e leggero, la salita della Colla è dura ma sto correndo bene, faccio dei tratti camminando ma solo per risparmiare energie (grazie Paolo A. per il consiglio).
Arrivo al passo della Colla (48 km) in buone condizioni, la frescura della sera e della montagna sono piacevoli e non mi fanno sentire la fatica, mangio un po di più rispetto agli altri ristori, riparto e dopo un 4/5 km di discesa ho lo stomaco gonfio, faccio fatica a respirare nonostante stia correndo pianissimo e in discesa.
Al 60 km mio fratello mi passa una birra e dopo poco rutto di fantozziana memoria e stomaco libero!!! Wow adesso si va.
Arrivo a Marradi (65km) quasi euforico per come sto correndo bene e senza fatica.
Corro bene fino all’80° km poi i quadricipiti cominciano a farmi male ma mancano solo 20km e proseguo alternando corsa e camminata per risparmiare un po’ i quadricipiti.
Arrivo a Brisighella (88° km) i quadricipiti fanno sempre più male ma adesso sono certo di arrivare a Faenza, se necessario strisciando ma arriverò al traguardo!!!
Alterno corsa (sempre meno) e camminata (sempre di più), arrivo al 95°, da qui in avanti ci sono i cartelli ad ogni km: 96, 97, 98 adesso riprendo a corricchiare costantemente fino al 99° km (penso di averlo corso in 6’ – 6’30’’)
Cartello del 99° km: mi dico “ora basta!!! dolori o no adesso si va!!!” improvvisamente sento la scarica di adrenalina che mi scende nelle vene e mi gonfia i muscoli, mi viene persino la pelle d’oca e parto……
dopo pochi metri non sento più dolori e corro anzi volo (penso di aver corso l’ultimo km a 4’30’’) supero dei compagni d’avventura e li incito tutti urlando “DAI CHE E’ FINITA!!! FORZA!!!”.
Arrivo in Piazza del Popolo a Faenza c’è gente che mi applaude, e io urlo, non mi ricordo cosa, ma urlo, vedo il tanto sognato traguardo del Passatore, lo attraverso alle 4 e 30 di notte, ho impiegato circa 13 ore e mezza ma non me ne frega niente del tempo, IO HO VINTO!!! ho vinto la mia personale sfida con il Passatore, questo era il mio obbiettivo e l’ho centrato in pieno!!!
Giovanni Pintori