Il Passatore non si racconta, si vive
Non è una corsa, è oltre…
oltre i limiti, oltre la fatica, oltre ogni pensiero…
Ancora oggi, anche se sono passati 3 giorni, è per me difficile raccontare quello che è stato e quello che ancora è.
Non ci si può fermare al tempo, ai chilometri, al meteo, al freddo..al caldo .ai complimenti e all’incredulità di amici conoscenti e colleghi si sommano tante domande: cos’hai mangiato, quanto hai bevuto, faceva caldo, la notte era freddo, hai corso sempre, a che punto ti è venuta la crisi, quante volte hai fatto pipì, hai male alle gambe??
Domande… alle quali rispondo ma che rimangono domande… “inutili”…
Quello che si vive, quello che si prova, quello che resta va oltre tutto quello che è la “normale” gestione di una “normale” gara.
Testa, cuore, emozione… nel buio il rumore delle campanelle delle mucche,il rumore dei ruscelli dell’acqua sulla colla, lo spirito del Passatore Cortese che sussurra… “non ce la farai…”, tu solo con il tuo pensiero… io ce la faccio… certo che ce la faccio…
Passo dopo passo, l’emozione esplode e un nodo alla gola sale appena intravedo il cartello “Faenza” e sotto l’indicazione “km 96”
Ci sono, Faenza mi accoglie… 97… 98… 99… vedo il traguardo IO CE L’HO FATTA!
14 ore e 47 min. stampato sul crono… ma non mi interessa
Contro tutto, contro tutti… io Ho Conquistato anche quest’anno “pulito” e senza macchine o accompagnatori,Il Mio Passatore
un invito il prossimo anno è di cercare di fare il passatore in autonomia , senza macchine a seguito.
Carmine Lo Bianco