La storia del mio Passatore 2017 vissuta insieme a mio fratello Alessandro e a mio padre
Il Passatore: già sapevo cosa era da diversi anni, per l’esattezza da ben undici anni. Tante sono state, infatti, le volte in cui mio padre, Vaghetto Edoardo (classe 1939) ha partecipato all’ultramarathon Firenze – Faenza, “la corsa più bella del mondo”.
Edoardo è riuscito non solo a concludere sempre il percorso dei 100km ma anche a classificarsi diverse volte primo nella categoria di appartenenza, diventando per bene due volte campione italiano.
Questa piccola premessa per fare intendere quanto importante fosse diventato il Passatore per mio padre.
Voglio condividere adesso con tutti voi la storia del mio Passatore 2017 vissuta insieme a mio fratello Alessandro e a mio padre.
E’stato durante il pranzo di Capodanno 2017 (che coincide con il compleanno di mio padre) che è maturata, quasi per caso, la decisione di fare tutti e tre il Passatore, facendogli così il più bel regalo che potesse ricevere: Correre il Passatore insieme con i propri figli, un sogno nel sogno!!!
Mio padre aveva già deciso di farlo anche quest’anno con un’ulteriore forte motivazione: ricordare la memoria del dott. Cordovana, prematuramente scomparso.
Cordovana era stato colui che gli aveva fatto conoscere il Passatore nel 2006 correndo con lui varie edizioni.
Alle 11 di giorno 26 maggio siamo in piazza della Repubblica per ritirare il pettorale, insieme al nostro amico Andrea!!!
Alle 15 tutti in coda in via dei Calzeiuoli con mio padre che ci raccomanda di seguire ognuno il percorso secondo il proprio ritmo; obiettivo: Faenza!!!!
Ci salutiamo, abbracciandoci, facendoci coinvolgere dall’entusiasmo della folla delle migliaia di runners, frementi e emozionati, assiepati sulla linea di partenza.
La salita per Fiesole la faccio con mio fratello Alessandro lasciando indietro mio padre che subito sintonizza la sua andatura ad un ritmo che risulterà costante per tutto il percorso, impressionante. Il ritmo che ha avuto nei primi dieci km sarà lo stesso che avrà negli ultimi dieci, davvero impressionante.
Per una ventina di km, quindi, sono con mio fratello affrontando la salita di Fiesole con un buon ritmo, non elevato, ma tranquillo. Provenendo dal Sud ( da Bagheria) il caldo non costituiva un problema anche se per precauzione ho sfruttato tutte le occasioni per bagnarmi la testa approfittando delle fontane e delle bacinelle d’acqua, oltre che fermandomi ad ogni ristoro.
E’proprio durante la fermata in un ristoro che io e mio fratello non ci ritroviamo più e quindi a partire dal ventesimo km circa la mia corsa prosegue da solo.
Mi concentro e vado. Finalmente il primo obiettivo parziale: Borgo San Lorenzo!
Posto mitico nella mia fantasia di figlio di centista, luogo sempre presente nei suoi racconti delle precedenti 11 volte del Passatore. Forse proprio perché già presente nella mia fantasia, provo un’emozione indescrivibile al passaggio di Borgo.
Da lì comincia la salita che porterà al passo della Colla, affrontata con la giusta cautela e prudenza, pieno di contentezza al raggiungimento del cartello indicante i 42 km 195 m: “ Almeno la maratona l’ho conclusa”!!!
Cominciano i sei km terribili.
Guardo gli altri runners che reputo sicuramente più esperti di me e a volte mi affianco a loro, proseguendo con una camminata veloce facendo oscillare ampiamente le braccia. La fatica è tanta e le forze sembrano esaurirsi sempre più.
Nel frattempo è calata la notte e la strada comincia ad illuminarsi essenzialmente grazie alle lampade dei runners ben attrezzati.
Sento il mormorio di acque sottostanti mentre salgo per i tornanti.
Mi affianco ad un runner, principiante come me, e dal clamore e dalle grida nella parte superiore del tornante intuiamo che siamo nei pressi del passo, nei pressi dello scollinamento.
Raggiunto il passo comincia la discesa. Sento al cellulare mio fratello Alberto, che si trova a Bagheria, rassicurandolo sull’andamento della gara anche se non essendo con mio padre e mio fratello non posso dire di loro. Ma sono fiducioso che le cose vadano bene per tutti. Mando pure messaggi a Chiara e Sofia, le mie figlie, per rassicurarle!!
Con mia sorpresa comincio ad ingranare un buon ritmo, con le forze che quasi per miracolo sono ritornate. Sono sorpreso di questo!!! Mantengo sempre un atteggiamento prudente però non forzando eccessivamente l’andatura che mi porterà al successivo obiettivo parziale: Marradi!!
Lo raggiungo senza molto soffrire, immerso in una notte senza luna ma piena di stelle. Una meraviglia!!
Raggiungo Marradi e quindi ho fatto 65 km, una distanza che non avevo mai percorso fino al quel momento. Mancano altri 35 km. Il grosso è fatto ma la strada è ancora lunga.
Sicuramente quello che ho davanti è il percorso più misterioso e più esaltante: ho di fronte chilometri di strada mai affrontati prima.
Tra un ristoro ed un altro mi ritrovo solo o in compagnia di persone sempre diverse. Dopo il 70 km mi ritrovo a correre per quasi 5 km in compagnia di altri 4 runners. Ad un certo punto si comincia a parlare e scopro che un signore di Lodi è originario di Balestrate, paese vicino Palermo.
Brisighella: elegante e signorile. Mancano ancora 12 km.
Sono le 3 e trenta di notte. Alterno corsa e camminata con gli altri miei compagni di avventura, ci superiamo a vicenda alternativamente. E’ questa la giusta strategia a questo punto della gara.
Mancano 5 km e ricevo la telefonata di mia cognata, la moglie di Alessandro, anche lei a Bagheria, non ho notizie ma non avendolo incontrato fino a quel momento le riferisco “Sarà sicuramente davanti a me”.
E infatti è proprio così! Sara mi richiama dopo un po’ “ Alessandro è arrivato” Evvai!!!
Per me mancano 2 km e nel frattempo è spuntata l’alba, rimango sorpreso nel vedere la luce del giorno e penso “ E’ passata la notte, è volata la notte”
Incredibile, sono già felice, soprattutto per mio padre, sono qui grazie a lui!!
Faenza, l’emozione è forte, ho le lacrime agli occhi. I faentini, con applausi ed incitamenti, mi accolgono all’arrivo alle 5 e 12 min di domenica mattina.
Mio padre arriverà alle 7 e . E’ il suo dodicesimo Passatore ma il suo primo pensiero è stato andare a vedere gli elenchi degli atleti già arrivati per cercare i suoi figli. Tutti arrivati!!!!
Felicità allo stato puro!!! Ci rincontriamo in palestra e ci abbracciamo!!!