Ognuno di noi ha una storia da raccontare
Sono trascorsi diversi giorni, in cui mi sono quasi totalmente ripreso dal punto di vista fisico, ma la mia mente continua a rivivere alcune senzazioni vissute durante quella magica notte in cui 2000 podisti hanno deciso di “cavalcare” l’appennino tosco-romagnolo percorrendo una strada che a volte sembra lunga perfino in auto.
Ognuno di noi ha una storia da raccontare, un vissuto che ha preceduto quell’evento.
Per quanto mi riguarda è iniziato tutto quasi per gioco, come sfida.
In due abbiamo deciso di tentare il salto dalla mezza alla più blasonata Maratona, partecipando all’edizione 2013 di Ravenna terminata con decoro in 3 h + 44′ e 3 h + 42′.
Ci siamo quindi detti: proviamo a mantenere “il fondo”, facciamo un lungo da 30 – 35 km al mese, poi in primavera si vedrà!
Cosi è stato.
Maratona di Russi e 50 Km di Romagna, terminate entrambre sotto i 6′ al km.
Come si fà a non pensare al Trittico!!
Ma a questo punto iniziano i problemi, si, perche il mio amico si “rompe”, sembra non farcela, come purtroppo sarà.
Per quanto mi riguarda invece iniziano i pensieri.
Quella che si avvicina non è infatti la mia prima esperienza alla 100. Nel lontano ’89 (avevo 26 anni)mi sono ritirato a Marradi e nel ’91 addirittura a Ronta.
Per fortuna dal 25 Aprile a 24 Maggio il tempo è trascorso velocemente e in men che non si dica mi sono ritrovato a Firenze, con l’asssitenza del mio amico, azzoppato più nell’anima che nel fisico.
Ma come a volte succede, ci si mette la sorte!!
Da tempo soffro di sciatalgia, ma la gamba sinistra non mi aveva mai fatto cosi male. Mi ripeto: ti sembra, sarà l’emozione!! Ma!!
Devo ammettere che la paura di cedere le armi per la 3° volta su 3, mi ha condizionato tantissimo, tant’è che con il dolore che andava e veniva ho corricchiato fino a Borgo (3 h + 30′) e poi passeggiato fino alla Colla (6 h + 00′). Prima di arrivare in cima sicuro che in discesa non avrei potuto correre con un simile dolore, mio malgrado, ho preso un antidolorifico.
Non voglio sembrare banale, ma in quel momento è iniziato il mio Passatore. Il Dolore è calato, non del tutto, ma la gamba “girava”.
Fino ad allora non avevo esagerato, non ero stanco e quindi mi sono lasciato andare in una inebriante cavalcata notturna in cui tutti noi sembravamo tante lucciole perse nella notte; cosi facendo sono arrivato a San Cassiano.
A questo punto la stanchezza ha iniziato a farsi sentire e, con la complicità di 2 vesciche e la mia solitudine nel nulla più assoluto, ho iniziato ad avere qualche “cattivo pensiero”: potrei camminare, potrei anche non farcela!
E No!! A – 20 ci arrivi anche con i gomiti a Faenza!!
Ho camminato qualche km, fino alle porte di Fognano dove mi ha affiancato un amico in bicicletta, tanto inaspettato quanto auspicabile.
La sua compagnia mi ha fatto subito bene, ho ripreso morale, ho ripreso a correre.
Le senzazioni lungo il percorso sono state tantissime ma, per come vivo io questi eventi, quando sto bene, gli ultimi km 5 – 6 sono la parte in cui cerco di assaporare la vittoria facendo incetta di senzazioni positive. Si perchè dopo 25 anni ho vinto io, ho percorso l’interminabile viale che porta in centro e sono entrato nella piazza dove, con i brividi lungo la schiena e quasi le lacrime agli occhi, dopo 11 h + 50′ sono stato accolto come un vincitore.
Fabio Forlivesi