Rassegna stampa 23/05/2021

RASSEGNA STAMPA

Il Resto del Carlino (Imola)

Corriere Adriatico

Corriere di Romagna

Il Resto del Carlino (Ravenna)

Don Luca: «La mia ‘Cento’ dedicata a Dante»
Nel giorno del Passatore (che si è corso ieri a Imola), il ‘prete podista’ ha concluso la sua ultramaratona alla Tomba
del poeta
Una personale Cento Chilometri, in questo caso non del Passatore ma di Dante. Fatta, tra l’ altro, da uno che di Paradiso se ne intende, eccome, se
ne intende e per due semplici motivi: grazie anche alla sua opera quotidiana, è il luogo in cui andranno le anime dei suoi fedeli – almeno si
spera – e perché la sua parrocchia è proprio quella del Paradiso, o per dirla tutta, la Beata Vergine del Paradiso di San Savino. Lui è don Luca Ravaglia, 57 anni portati alla grande e parroco per vocazione, podista per passione. «Ho partecipato alle ultime 12 edizioni della Cento Chilometri da Firenze a Faenza – spiega al termine della sua fatica – poi con la pandemia e la cancellazione dello scorso anno, ho deciso di crearne una personale. E nell’ anno dell’ anniversario della sua morte, ho deciso di percorrere cento chilometri sulle orme di Dante, da quelle ideali e ai luoghi reali citati nella Divina Commedia». Divina Commedia che intanto ha riletto nella sua interezza, ripresa in mano dai tempi del Liceo. «Intanto non smetterò mai di ringraziare la mia professoressa di Italiano delle superiori, Raffaella Quadretti, che mi ha fatto scoprire tante cose, tra le quali Dante.
Ma al Liceo non si legge tutto. Dante conosce alla perfezione la liturgia della chiesa e me ne sono accorto rileggendolo per intero: come conosce la politica e la vita del suo tempo e conosce a fondo la Bibbia». Quest’ anno la Cento Chilometri si è tenuta in circuito a Imola (ieri, ha vinto Marco Menegardi) e quindi ha studiato il suo percorso alternativo: «Per organizzazione e per gli impegni personali – prosegue don Luca – ho deciso di dividere i cento chilometri in due giorni. Così venerdì ne ho corsi circa 72 e ieri gli ultimi 28. Uno dei momenti più toccanti è stata la colazione con preghiera, alle 7 del mattino in casa della famiglia di Giovanni Dalle Fabbriche, il padre della cooperazione faentina».
Poi la salita, che rappresenta il viaggio di Dante, sino all’ ascesa dall’ Inferno al Purgatorio. Così c’ è stato il passaggio a Castellina di Pieve Cesato con la famosa strage della frutta del 1285». La fine della prima giornata è stata la più dolce possibile: «L’ ascesa a Montepaolo, con 3 chilometri di salita molto dura ma in premio i biscotti delle suore di Santa Chiara. Infine il riposo a casa dei miei genitori a Faenza». Per riprendere ieri, direttamente in uno dei luoghi danteschi, tutti raccontati nell’ interessantissimo libretto scritto dallo stesso parroco e scaricabile gratuitamente dal sito della parrocchia e da della Cento Chilometri. «Ovviamente la partenza con l’ alba sul mare a Lido di Dante – conclude don Ravaglia – e la pineta di Classe che non conoscevo bene ma che è stata un’ immersione totale nella natura e in Dante stesso. Sino all’ arrivo, ovviamente alla tomba di Dante».

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