I passi nella notte
Era il 1991, avevo già partecipato alla 100, otto volte (la prima nel 1975) con 6 arrivi a Faenza, ma era dal 1987, che non la ricorrevo. Ricordo che quella sera tornai dal lavoro alle 21, mangiai un boccone, poi passato le 22 presi la macchina e con mia moglie e un carissimo amico podista (Cesare Livi), scomparso proprio di recente e insieme a sua moglie andammo sopra Razzuolo dove ci sono la serie di tornanti a vedere il passaggio dei cosidetti “eroi” del Passatore, i ritardatari, i camminatori, quelli che a volte con poca e improvvisata preparazione, arrivano, in tarda mattinata magari con sofferenza, ma arrivano a Faenza.
Eravamo a fari spenti nel buio più assoluto, in compagnia del canto degli usignoli con l’aria ormai diventata fresca, era stupendo, sentivo l’ansimare dei centisti e il rumore dei loro passi, molti ormai arrancavano in solitudine in uno dei più duri punti della salita che porta alla Colla, poi sentii qualcuno che riusciva a parlare e quando mi passò accanto vidi a malapena un’ombra sola, e da sola parlava e si teneva compagnia … Queste sensazioni, queste emozioni furono come una “scossa” e mi riproposi di ritornare a fare il Passatore, già dall’anno dopo. Ebbene dal successivo 1992, non ne ho più persi uno, accompagnato sempre da quel ricordo notturno e quando arrivo ai tornanti di Razzuolo, anche se a dire il vero non è ancora buio, tutte le volte rivivo quel momento e da quest’anno avrò da ricordare anche lui, un caro amico che non c’è più … Ciao Cesare.
Foto : Eccomi, nella notte, molto “sconsolato” nelle retrovie tra i cosidetti “camminatori”, al passaggio all’interno di Marradi (Km 67) nella 7^ edizione del Passatore 1979