Il brodino di Casaglia
La salita è finita il sole è calato, ma per molti di noi potrebbe essere già buio, stai ormai scendendo in silenzio, con l’unica compagnia dei tuoi passi, anche l’ansimare che ti ha accompagnato, quasi ha toglierti il respiro, da Ronta su verso Razzuolo per i suoi tornanti fino alla cima del Passo della Colla, è ormai scomparso.
Da una decina di minuti scendi leggero, quasi volando forse anche un po’ troppo, ora sembra tutto più facile, l’affanno è scomparso hai smesso di sudare, però quel venticello che appena scollinato era una piacevole sensazione, adesso che il bosco si è aperto lasciando posto ai prati montani, ad ogni passo diventa sempre più fastidioso e ogni tanto ecco che ti arriva un brivido lungo la schiena, ma dietro una curva davanti a te la in fondo sulla destra, vedi delle luci, ma ancora lontane e pensi sarà un ristoro, dove recuperare e scaldarsi un pochino … Ci sei ed ecco che gli “angeli custodi” ti porgono il loro calore, quello umano, ma anche quello reale fatto del “famoso” brodino caldo di Casaglia. Riparti, scaldato nel cuore e nel fisico, la notte sta appena iniziando, la strada è lunga e avrai ancora altri momenti di freddo e di sconforto, ma non temere gli “angeli custodi”, ti saranno vicini fino a Faenza, con il loro calore, quello umano, ma anche quello del brodo, del the o del caffè oppure quello del vin brulè, nei momenti bui ti scalderanno con le loro parole di incoraggiamento, via, via ad ogni posto di ristoro avranno nuovi volti, nuove sembianze, ma saranno sempre i tuoi “angeli custodi”
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Claudio Guidotti