Correre è una sfida personale con la propria anima…
“<< Correre è una sfida personale con la propria anima, con le proprie paure e con i propri limiti. C’è chi corre per tenersi in forma e chi invece lo fa per sfidare se stesso, c’è chi corre solo per poter mangiare un po’ di più e chi invece per partecipare alle gare. Si inizia a correre per gioco e dopo breve tempo si inizia a sognare, di fare un km in più della volta precedente, di essere veloci, di poter correre ad una gara e di poter superare l’amico e invece poi rallenti se l’amico rimane indietro, perché arrivare insieme, stringersi in un abbraccio sotto al traguardo, sapere di aver sofferto in due, è più bello che arrivare. >>”
Alla fine dello scorso anno, abbiamo deciso di iscriverci al Passatore, sogno mai realizzato da tanti anni, ma mai preso in seria considerazione, fino a quando, noi due pazzi, ci siamo incontrati.
Il Passatore non è una corsa, ma “LA CORSA”, chi l’aveva già fatta, ci diceva che esserci, ti cambia la vita, che te ne innamori e non la molli più, che quando l’hai finita, vorresti già ricominciare e noi li guardavamo con aria smarrita, perché pensavamo che si, la gara sarà sicuramente bella, ma 100km sono tanti e una volta basta e avanza…sbagliato, avevano ragione loro.
Il Passatore ti toglie il fiato, ti violenta l’anima, ti fa maledire il giorno in cui ti sei iscritto, ti fa sentire male in posti c
he non pensavi nemmeno di avere, ma mentre corri, km dopo km ti senti euforico, capisci che per finirla devi trovare l’energia necessaria in ogni singola parte del tuo corpo e la testa deve rimanere concentrataperché la gara è lunga e capisci che il cervello e la volontà sono più forti delle gambe e del dolore.
Se veramente vuoi arrivare in fondo, puoi farlo.
Arrivare a Faenza, vedere il traguardo e non capire più nulla, urlare, ridere, piangere, abbracciarsi e guardare felice chi ha corso e sofferto con te sono emozioni che è impossibile esprimere a parole, vanno provate sulla propria pelle!
Oggi vorremmo solo ritrovare quel ragazzo incontrato ad inizio gara che ci aveva detto che il Passatore non ti lascia più e al quale non abbiamo creduto per dirgli che l’anno prossimo ci saremo, che ci saremo fine a che avremo le forze per farla, perché è vero, del Passatore ti innamori perdutamente e che ti manca già dopo un minuto che l’hai finito. >>”
Un ultimo complimento per la splendida e perfetta organizzazione
Alfredo e Simone
