Correre ancora.. di Nato Giovanni
All’atto dei miei quasi 60 anni, non li dimostro eppure è così mi dovete credere, mi sono detto: Prima che ti casca addosso tutto il peso devi cercare di recuperare da adesso in poi un minimo di quello di cui potevi e dovevi fare.
E così ho lanciato il sasso:
Desidererei partecipare alla 100 del Passatore mi puoi aiutare? Si. Mi rispose Daniele posso aiutarti a partecipare a quella gara. Questo è stato lo sparo che ha dato il via a un sogno che può anche materializzarsi visto che prima mi ero sempre dato all’improvvisazione. Eppoi ora ho anche il coach che mi segue. Siamo partiti a novembre con la tabella e a Daniele ho chiesto, solamente, che bastava che mi portasse a Firenze al resto ci avrei pensato io. E così è stato. Ho eseguito gli allenamenti alla perfezione e non lo dico per vantarmi. Sempre presente mai a saltare un giorno. Ricordo quando sono arrivate le salite che guaio ho fatto più fatica a trovarle che a farle. Sono andato fino al Montello! Non avevo mai corso in salita è stato bellissimo! Poi quando a pochi giorni della gara, ho provato a correre di notte con la luce frontale è stato bellissimo, che sensazione. Indescrivibile!Bene! la tabella dei sei mesi si è conclusa e Daniele ha mantenuto in pieno la promessa. Firenze eccomi! Viaggio solo, alle cascine conosco Stefano stiamo insieme fino alla partenza è stato bravo a darmi la carica giusta. Rivedo Pietro, un vecchio amico e anche lui mi ripete le stesse cose: parti piano Giovanni, mi raccomando! Ma dico Io! Si sono messi tutti d’accordo?
La partenza è tranquilla come se fossi ad una mezza. Che incosciente! Ma chi poteva immaginare che sarei riuscito ad arrivare alla partenza.
I primi km scorrono veloci e mi lascio andare a calcoli: 12.30 – 13ore?
– Borgo S. L. Chissà quante volte ho visto foto, video e adesso sono io quello che corre e poi su fino al passo della Colla. Quante imprecazioni: mai più! Mai più! Da domani basta correre! Ma una volta arrivato su in cima tutto dimenticato mi sentivo carico come in paradiso. Haivoglia che il pullman del ritiro col suo aprire e chiudere le porte mi faceva cenno di salire. Non se ne parla e poi a Virginia cosa raccontavo.
Dal passo della Colla a scendere fino a Brisighella solo fasci di luci che proiettavano Faenza lo stesso sogno quello di tutti ci toccava solo inseguirlo. Saranno passate 5 o 6 ore tutte fatte di buio. Ho corso quasi sempre e non sentivo la stanchezza. A un certo punto un po’ prima di Brisighella il canto di un gallo suona la sveglia e poi via via si sono aggiunti altri in coro. Non ricordo altro. Verso Errano un po’ correvo e tanto camminavo ma senza troppa sofferenza qualche veschichetta e tante lite con gli ultimi km che non avevano voglia di finire.
L’arrivo non è stato come nelle maratone, non ci sono stati pianti liberatori ne gesti di gioia. Nonostante quell’ora non mi sentivo stanco ne disorientato anzi era come se avessi dormito nel mio letto e come tutte le mattine alle 6.08 stessa ora, mi svegliavo davo un bacio a Mary e poi di corsa a lavorare.