Daje che te PASSA….tore | La mia prima 100 km
E’ giunto il momento di rimettersi alla prova! Iscritto nel 2014 quasi per gioco all’Associazione Sportiva Dilettantistica “TRA LE RIGHE”, dopo avere partecipato a diverse gare, concludendo solo 6 Mezze Maratone (21,097Km.), solo 6 Maratone (42,195 Km.) e altre gare minori, non credevo potessi riuscire ad arrivare a tanto in così poco tempo.
Questa volta decido infatti di iscrivermi alla 100 Km. del PASSATORE, un’Ultramaratona che unisce Firenze (65metri s.l.m.) a Faenza (35metri s.l.m.)passando per Fiesole, Borgo San lorenzo, Marradi, superando gli Appennini al Passo della Colla (913metri s.l.m.) per poi scendere a Brisighella. Eh già, perché la distanza da percorrere non è su un tratto in piano e le temperature subiscono forti variazioni lungo il percorso.
Il giorno prima preparo accuratamente i 3 zaini,nella bellezza di 3 ore, che dovrei ritrovare durante la gara nelle 3 tappe stabilite (km. 31,5 / 48 / arrivo). Uso il condizionale perché nella realtà nelle prime 2 tappe dei miei zaini non vi era traccia, poi riapparsi quasi come per miracolo. Per esser certo di non aver dimenticato nulla preparo anche un promemoria sul mio telefono con l’elenco dettagliato dei relativi contenuti.
Giunti finalmente a Firenze, dopo avere fatto le classiche foto di rito,arriva il momento della partenza. Ore 15:00 lo sparo!!! Il pubblico numeroso ci acclama lungo le strette vie di Firenze e una volta usciti comincia subito la salita sotto un caldo impressionante. Il primo ristoro si salta, troppa gente. Delle pompe d’acqua messe a disposizione dalle case private lungo la via alleviano la prima dura ascesa. Superata la Vetta le Croci (518 metri s.l.m.) si scende a Borgo San Lorenzo dove riesco a recuperare il mio primo zainetto per cambio indumenti in previsione della salita decisiva fino al Passo della Colla. Durante il percorso continuo a fare selfie con i “gemellini” della mia squadra, documentando e tenendo informati i componenti della SQUADRA rimasti a casa eche ci sostenevano a distanza con i loro numerosi incoraggiamenti.
Trascorse le 4 ore e 30 min. circa dalla partenza, scatta la telefonata ai miei genitori, ignari dell’impresa per non dar loro preoccupazioni: “Mamma, Papà, tutto bene, ho finito anche questa Maratona! Adesso torniamo in albergo e andiamo a dormire. Buonanotte!”. Lo so’, non si dicono le bugie, ma era a fin di bene…avrei detto loro la verità una volta tornato a Roma mostrando Diploma e Medaglia!Nella realtà dopo quella chiamata mi aspettavano ancora altre 12 ore di corsa, ma di questo non avevo ancora nessuna certezza.
Quindi chiamo mia moglie e parlo con mio figlio; loro sapevano bene cosa stessi facendo. Scopro solo al mio rientro che nessuno dei due avrebbe mai scommesso che ce l’avrei fatta!
Già che c’ero cerco di tranquillizzare anche mia sorella, anche lei al corrente della mia situazione e che continuava a ripetermi una sola parola: “PAZZO!” (forse non ha tutti i torti).
Proseguiamo quindi la nostra bella salita fino a raggiungere una tappa importante e il punto più alto della gara: il Passo della Colla (48esimo Km., circa metà della gara). Qui un secondo zaino ci attendeva (ben nascosto) per un altro cambio: pantaloni lunghi, maglia a maniche lunghe e maglietta termica sotto, cambio calzini dopo avere accuratamente massaggiato i miei “piedini” con del gel rilassante e per concludere lampada frontale per illuminare la lunga notte che ci attendeva.
Comincia ora una ripida discesa che ci porterà fino a Marradi (65esimo km.). Le gambe girano che è una bellezza. Nel silenzio dell’oscurità si percepiva solo il rumore delle scarpette che battevano a ritmo costante sull’asfalto. Si distingueva la presenza degli altri runnersolo grazie alle più variegate lucette indossate da ciascuno di loro.
Ed eccoci giunti al punto di ristoro di Marradi! Qui incontriamo altri due componenti della squadra. Questo incontro casuale si dimostrerà per molti aspetti decisivo. Dopo un chiacchierata e una meritata pausa, si decide di ripartire tutti insieme, nonostante qualche incertezza.
Fortunatamente questa notte Morfeo ha deciso di lasciarmi andare, forse anche lui ha capito che niente mi avrebbe potuto fermare ormai!Ripartire è comunque dura un po’ per tutti; i 35km. che ci separano dall’arrivo non sono uno scherzo. Ed ecco che inaspettatamente al 75esimo Km., mentre uno dei “gemellini” decide di allungare il passo, l’altro decide di concludere lì la sua corsa, le sue gambe non rispondono più (in realtà è la sua TESTA che non riesce più a controllare). La sua rinuncia è per tutti una triste notizia. Ma noi non possiamo fare altro per aiutarlo e decidiamo di proseguire lasciandolo tra le mani di un massaggiatore, sperando ricominci magari in seguito a camminare.
Ora ne restano “solo” 25 di km., poco più di una Mezza Maratona. Allora penso alla mia ultima Mezza, la Roma-Ostia, ma al solo pensiero di dover percorrere tutta quella strada mi prende male. Cambio strategia, la TESTA non mi deve abbandonare proprio ora! Divido la distanza da percorrere in tappe da 5 km., molto più facile. Mi fermoad ogni ristoro, mangio, bevo e mi rilasso i piedi togliendomi quelle scarpe che sento ormai troppo strette.
All’81esimo km. il mio orologio Garmin si spegne, anche lui mi abbandona. A 15 km. dall’arrivo so che ormai è fatta, a costo di arrivarci con i gomiti! Il mio corpo risponde ancora bene. Mi è tornata MAGICamente della nuova energia. Decido così di allungare il passo riuscendo a percorrere altri 10 km. correndo. Le persone che superavo mi guardavano increduli…anche io lo ero.
Giunto all’ultimo ristoro esaurisco anche le mie ultime energie. Di correre le mie gambe non ne vogliono più sapere. Non posso fare altro che camminare, in fondo restano solo pochi chilometri. Beh, si dimostreranno essere i 5 km. più lunghi della mia vita, ma anche i più belli!!! Ogni singolo chilometro era scandito da un cartello di colore giallo posto lungo il percorso e giunto al numero 99 (NOVANTANOVE) mi torna la forza di correre fino al tanto ambito traguardo, tra la gente che applaudiva e gli occhi lucidi dalla commozione: 100 Km. in 16 ore 34 minuti e 13 secondi di SODDISFAZIONE!!!
Non mi resta che ritirare MEDAGLIA e DIPLOMA, oltre a 3 ambitissime bottiglie di vino delle quali 2 finite rovinosamente a terra.
Riunitosi il GRUPPO, dopo una bella doccia ghiacciata ed un massaggio rilassante, non ci resta che indossare la medaglia e fare rientro a Roma tra le braccia di Morfeo, sperando che al risveglio tutto questo non rimanga solo un sogno.
Come per tutte le mie PRIME, se non avessi conosciuto JUAN, senza i suoi preziosi consigli e le sue attenzioni, non mi sarei mai trovato a vivere e a portare per sempre con me questi momenti MAGIC: grazie Daniele!
Patrizio Roma | MAGIC
E concludo con 3 frasi:
“L’impossibile è spesso il non tentato.” (Jim Goodwin)
“Sembra sempre impossibile, finché non ce la fai.” (Nelson Mandela)
“Conosci i tuoi limiti, ma non smettere mai di cercare di superarli.” (Anonimo)