IL MIO PASSATORE
Ho seguito Fabrizio in quest’ennesima avventura, ho partecipato, trepidato, sognato e supportato l’uomo che amo in questa meravigliosa prova di forza e carattere.
Il primo maggio scorso, mentre attendevamo il via della maratona del riso a Vercelli, un ragazzo ci ha raccontato la sua esperienza di “centochilometrista” e il MIO imperatore ha deciso di volerci provare, sicuro come sempre delle sue idee e del suo carattere caparbio e testardo.
Prima del 28 giugno non aveva mai corso per più di 42 km, eppure si è messo nuovamente alla prova e si è iscritto.
Venerdì dopo averlo raggiunto a Milano, siamo partiti per Faenza, l’intenzione era di percorrere al contrario la Faentina, vedere la strada, capire le pendenze, avere un’idea di ciò che “ci” aspettava il giorno dopo.
La Faentina è una strada meravigliosa, con scorci e panorami mozzafiato , verde rigoglioso , colline, paesini fuori dal tempo, curve dolci, discese ripide ed erte salite. Abbiamo cenato al passo della Colla e intanto immaginavamo come sarebbe stato l’indomani arrivare sin lassù.
Il sabato, contrariamente alle previsioni , si presenta caldo e soleggiato, ritiriamo il numero di pettorale, mangiamo frutta, focaccia e gelato quindi ci rechiamo alla partenza dell’ultramaratona. Firenze ci accoglie calda e ospitale, l’organizzazione è impeccabile. L’atmosfera è calda ed allegra, lo speaker snocciola nomi di atleti di spicco, il trio Medusa arriva seguito da un codazzo di fans, i runners sono tutti tesi ma sorridono, raccontano e si raccontano .
Fabrizio con la sua canottiera gialla e la bandana rossa è bellissimo, sorride e , ad un certo punto mi confessa di essere agitato.
Io cerco di infondergli calma e sicurezza, so che ce la farà, ne sono convinta perché lo conosco bene, ed anche questa sfumatura del suo carattere fa sì che io lo ami sempre più.
Uno sparo e una marea colorata e sgambettante parte alla volta di Fiesole. Provo a scattare fotografie ma la mano trema, sono in trepidazione, mi chiedo se riuscirò a dargli l’assistenza che si aspetta da me, ripasso tutti gli “ordini” che mi ha impartito, le maltodestrine, i Sali, la frutta, le gallette con la marmellata di albicocche…
Parto in auto e temo di perdermi, di non arrivare, di deluderlo, di sbagliare.
Poi invece mi carico, se ha chiesto a me di seguirlo significa che ha fiducia in me. Comincio a preparare l’auto con striscioni e incitazioni, seguo la corsa passo dopo passo, ogni 5 km ci vediamo, gli do da bere, lo nutro, la maglietta pulita parole di conforto, carezze con gli occhi…
I podisti sono tutti gentili, parlano tra loro, li incito e li applaudo, scatto foto che poi si riveleranno orribili, urlo, salto, canto..
Arriva la notte e la corsa diventa magica, silenzio rotto solo dal rumore dei passi stanchi ma costanti di questi eccezionali personaggi.
Nei paesini si respira aria di festa, si sente che questa manifestazione entra nel cuore della gente comune, voci ed applausi, mi sento così felice ed orgogliosa di lui!!!
Fabrizio è stanco ma non molla, continua imperterrito a correre, poco dopo San Cassiano decidiamo di vederci ogni chilometro, lo assisto, vorrei dargli le mie gambe fresche, vorrei dargli la forza per finire questa prova.. dall’ottantesimo km decido di correre con Fabrizio, porto l’auto avanti di un chilometro, corro verso di lui e lo accompagno, questo fino alla fine, questo fino a Faenza.
Fabrizio taglia il traguardo correndo, è il mio eroe, vorrei urlare, piangere, abbracciarlo, ma la mia grande carica emotiva a braccetto con la tristezza mi bloccano.
Grazie passatore, grazie per le emozioni e le parole e i sorrisi
Grazie per i colori e la notte zitta ma viva..
Grazie amore per avermi voluta ancora una volta.
Sabrina Vincenzi