IL MIO PRIMO PASSATORE. IO C’ERO!
“Il mio primo Passatore” è il titolo di tanti piccoli e grandi scritti che ho letto qua e la tra le pieghe di internet e sulle pagine del libro “io c’ero!” omaggio dell’organizzazione .
In esso è racchiuso il sentimento forse più presente in quei podisti che per la prima volta hanno affrontato questa corsa, quei personaggi che il giorno prima dietro il porticato degli Uffizi, parafrasando il Cantautore, hanno “ quella faccia un po’ cosi quella espressione un po’ cosi” di chi non sa cosa vuol dire Marradi e se ci fai caso li riconosci subito. Hanno negli occhi la spavalderia dell’avventura ed il timore dell’ignoto, hanno nei gesti la titubanza dell’inesperienza e l’orecchio attento a rubare il consiglio dell’esperto.
In quel titolo è sintetizzata quella parata di emozioni che passano nello sguardo, stanco, perso nel vuoto sui lettini della “palestra della Cavallerizza”, attraverso le quali ripercorri idealmente i cento chilometri che ti separano da Firenze e che terminano con la frase sussurrata tra se e se “ eppure ce l’ho fatta”.
In quel titolo, ancora, è presente la consapevolezza che ormai “fai parte di questa giostra” che ormai la taranta ti ha morso, che oramai, prima o poi, ti ritroverai l’ultimo sabato di maggio, sotto il porticato degli Uffizi a scrutare tra quelle facce un compagno di viaggio già incontrato a Olmo, a Borgo, a Ronta, alla Colla o nella notte di Marradi di San Cassiano o di Brisighella, pronto a partire.
C’è poi, forse, la consapevolezza che la prima volta ti resterà scolpita dentro, che la porterai con te tra i ricordi della vita come quelle pagine dei libri a cui metti il segno per poterle leggere di tanto in tanto.
Perché su quelle strade, capaci di offrirti panorami di chiara bellezza, tramonti sereni, cieli stellati, tra quelle città, dapprima festanti poi mano a mano assopite, sempre accoglienti, fra quella gente sempre pronta a darti un incoraggiamento, nel caldo di Fiesole e nel freddo di Casaglia, nel passo lieve della discesa dopo Le Croci e nel passo sofferente degli ultimi chilometri verso Faenza , hai capito qualche cosa di te che non conoscevi e quella cosa ti è preziosa.
Per questo dico a chi ama la corsa, FORZA!!! Ed il prossimo anno vi troverete anche voi con la penna in mano a scrivere del vostro “primo Passatore”.
(Podistica Azzurra Napoli – 2007)