Il viaggio del Passatore inizia il giorno in cui metti le scarpe da corsa… di Campagna Annalisa
Il viaggio del passatore inizia il giorno in cui metti le scarpe da corsa ed esci a fare il primo allenamento della tabella. È il Giorno in cui l’entusiasmo è massimo perché non hai ancora capito in quale guaio ti stai ficcando. Cominci a correre tanto e Man mano che macini km e cominci a renderti conto della follia pensi ‘ma come cavolo faccio a correre 100 km?’, continui a correre, nonostante qualche infortunio che ti fa star ferma qualche giorno o settimana; il calo mentale è all’ordine del giorno ma pensi e ripensi al passatore che diventa quasi un chiodo fisso; cominci a correre le maratone previste come allenamento e i tempi di recupero diventano sempre più stretti; corri km su km e cominci a credere che forse ce la puoi fare. corri una 50 km e due giorni dopo una maratona ed è allora che pensi che è fatta; ma poi comincia lo scarico e con esso i dubbi..ho corso abbastanza? Ho fatto tutti i compiti?
La settimana prima è la peggiore e ti fa male tutto..dolori nuovi e vecchi..e ritorna lo sconforto e allora arrivi al sabato mattina con poche ore di sonno perché l’ansia è tanta..non sai se i dolori che senti sono veri o solo immaginari e arrivi a Firenze pensando che nn ce la farai mai..ma ormai sei lì che guardi negli occhi il tuo fidanzato che non desidera altro che fare quei 100 km da più di un anno…come puoi deluderlo? Devi farcela soprattutto per lui perché per lui è iniziato tutto…
parti..e cerchi di non pensare ai 100 km..un obiettivo alla volta..il primo? Affrontare la salita di Fiesole col sole che picchia…
Stai benino però il caldo lo senti e i dolorini alle gambe pure..riprendi un po’ di fiato in discesa ma le ginocchia come fanno male? decidi fermarti a tutti i ristori..devi bere sempre..è vitale..rinizia la salita..ma allo stesso tempo ti rilassi..la gente ti applaude..ti incita..addirittura ti rinfresca buttandoti dell acqua addosso..è così che ti rendi conto che hai già fatto più di 30 km: Faenza non È così lontana..ti guardi intorno e vedi un bellissimo paesaggio..la più entusiasta di tutti è la tua amica che ti segue in bici che ti racconta storielle divertenti sulla sua famiglia..che ti insegna parole russe..che ti fa ridere..(povera daria..tutte quelle ore in bici).
cammini la parte più ripida e arrivi alla Colla..km 48.5..ci arrivi col sorriso e ancora con tante energie..la pioggerellina che ti ha accompagnato per ca 15 km ti rinvigorisce e sei pronta a ripartire dopo esserti cambiata. la discesa ti mette di buon umore nonostante le ginocchia facciano tanto male e non sei abituata a correre col buio pesto..ma col sorriso arrivi fino al 70esimo..solo 30 km alla fine..e poi? arriva lei..sai che sarebbe successo..il buio e la fatica non aiutano ma l’affronti..La crisi l’affronti fermandoti a riprendere un attimo di fiato..contando i km che mancano al ristoro successivo..pensando alle persone che credono in te..ai sacrifici fatti..alle serate mancate..alle privazioni di sonno..stando concentrata e focalizzando soltanto il traguardo di Faenza visto il giorno prima..alternando momenti in cui ridi e scherzi con il tuo fidanzato e la tua amica a momenti in cui maledici il percorso tutt’altro che pianeggiante e i km “rubati dal garmin”…camminando ogni tanto…pensando a chi ME LO HA FATTO FARE, fino ad arrivare al 95esimo.. 5 km che sembravano non passare mai..alla ricerca del cartello successivo..e all’ultimo km che anche l’amica in bici ha corso con te e infine e al traguardo..mano nella mano con lui..dopo più di 13 ore di corsa..solo allora realizzi che ce l’hai fatta..stando sempre insieme..ogni km…
E dopo che hai la medaglia al collo..crolli..tutta la stanchezza fisica e mentale viene fuori e non puoi far altro che piangere…
Un enorme Grazie a tutti ma in particolare ai miei compagni di viaggio Simone Daria e la mia super coach Lorena…