IO C’ERO di Cannata Silvia
Io c’ero….
… arrivo a Firenze, sono le 10 dopo un viaggio di un’ora e mezza in treno… già sul treno mille pensieri e tante lacrime… Ora ci sono, sto andando alle cascine, a ritirare il pettorale… Aspetto da più di un anno questo momento, lo scorso anno congelai con grande amarezza il pettorale… Ora sono qui, questi ultimi anni non sono stati facili… Ho dovuto interrompere i miei allenamenti per troppo tempo e mi dico di essere solo una folle… Chi mi sente parlare di questa “esperienza” perché in fondo per me non è una gara, mi prende per folle…. Io, che in gara non ho mai neanche fatto una mezza… Che buffo… I miei compagni di squadra hanno provato per mesi a dissuadermi… So che il loro era solo affetto… Ma in fondo non sanno il perché io voglia fare questa follia…. Le mie ultime settimane macinavo km su km… Ad ogni passo che batteva sull’asfalto pensavo…. alla MIA gara… Potenziamento in palestra, dieta stretta…. Ho tagliato ogni sgarro negli ultimi 6 mesi… No uscite, nulla…. La mia testa aveva un solo pensiero… E ora sono wuin.. Col pettorale #596 in mano… Mi tremano le mani… Oddio è una follia… Ma ormai ci sono… In un soffio mi ritrovo sulla linea di partenza… Piazza del Duomo… Sto tremando… Sto piangendo… Io, la povera sfigata derisa da tutti perché per la disperazione di una vita difficile ha cercato conforto nel cibo… Chiudo gli occhi, mi abbraccio, coccolo quella Silvia che pesava 115kg, e incoraggio la donna nuova, la Fenice rinata dalle sue ceneri… che si è messa alle spalle un matrimonio andato ormai alla deriva e più di 30 kg… Penso a quella Silvia, quella che in palestra lavorava come un mulo, quella che ha fatto tante rinunce per potere rinascere… faccio un sorriso e in breve tempo lo sparo e si parte…. Sono felice… Sono una che corre a 7:30 a km… non potrei mai competere con nessuno e in fondo io non competo con nessuno…. Io sono qui per me.. Perché me lo merito… nonostante tutto… non penso neanche più a chi mi ha giudicata… Io voglio solo arrivare…. Per me.
Il caldo soffocante mi toglie il respiro… Si comincia a salire… È dura ma si va… Sono felice… Ad ogni km sento la mia anima piu’ leggera… I km passano… Al 12esimo km comincio ad avvertire tutti i dolori degli ultimi mesi… Tutti… Mi agito.. Ma respiro e continuo piano, con calma…..arrivo al primo cancello… Si continua a salire… Io sto ancora male… Ho dolori molto forti… Perché proprio oggi??? Ma non posso farmi piegare da questo.. è solo la mia testa… Silvia non dimenticare le ore passate sul tapis roulant davanti un muro… Ti servivano per allenare la testa… Sapevamo che sarebbe accaduto qualcosa.. Arriva il 20esimo km…. La prima mezza in gara… Ora si scende… ogni dolore è passato… Mi sento come Dante e le tre fiere… So che arriveranno altre prove per me, ma in fondo so che questa esperienza è per me la resa dei conti, il cerchio che si chiude… Ora devo solo rimanere concentrata… 30esimo km… improvvisamente mi sovviene alla mente il mio ex marito, la mia vita andata in frantumi, Silvia che si rifugiava nel cibo e ogni progetto di vita andato in fumo… Penso alla bambina abbandonata prima a 3 poi anche a 17 anni… Sento le voci dentro dei miei genitori e del mio ex marito che rimbombano ad ogni passo… Mi fermo, le mani sulle ginocchia, scoppio a piangere… Piove… il cielo piange con me… Io inizio a singhiozzare… Un’amica di avventura mi vede indietro e torna a prendermi per accompagnarmi fino a Borgo San Lorenzo… Passo il cancello con un buon margine e corro a cambiarmi… Riprendo il sorriso… è passato, non ci posso credere… è passato… Ce l’ho fatta… Un’altra prova superata… Sta scendendo la notte… Lassù… Passo della Colla… Altri 15 km e la salita è finita, arrivo fin su con facilità, sotto la pioggia… Ormai piove da tanti km ma io sono felice… Il GPS trilla sui 42km… sorrido
, la mia prima maratona in gara… io sono felice, ormai è buio, piove, ma questa notte non fa paura… Lo scroscio del fiume e gli animali notturni mi fanno compagnia… Passo della Colla… Ecco, ci sono… Sono a metà gara… I miei compagni di squadra che mi incoraggiano… erano quelli che non ci credevano minimamente… Come dare loro torto?? Al tendone un caos di gente… Ci si cambia praticamente in mezzo alla strada… è notte fonda e piove… la strada comincia a scendere… Dopo i caldi sorrisi delle signore al ristoro mi infilo di nuovo nel bosco… Stavolta è tutto silenzio… Un silenzio assordante, un silenzio che fa perdere il senso dell’orientamento… Un silenzio che mi fa tuffare profondamente dentro di me… al buio, da sola… ho vinto la mia paura… ripenso a quando nel 2004 sono stata aggredita perché hanno provato a stuprarmi, penso a me, alla paura del buio ma soprattutto alla paura che ho degli uomini… non possono più farmi del male se io non lo permetto… nessuno può farmi più del male se io non lo permetto… e io non lo permettero’ più a nessuno… La vista comincia ad annebbiarsi… mi gira la testa… arrivo al ristoro del 60esimo km col mio braccio attorno al collo del presidente di una squadra “cugina”, spengo il GPS, mi segna 61,24km.. e, arrivata lì svengo… la mia gara finisce lì… la pressione max era a 80… mi fanno una flebo a Marradi e una a Faenza… ufficialmente ero disidratata e mi ero alimentata troppo poco ma secondo me ero solo esausta dall’incontro con le “mie” tre fiere… Felice? Si…. Frustrata? Assolutamente no… Ho dato tutto è ho vinto contro i miei mostri… Ci riproverò? Si… Ne sono certa… Intanto per quest’anno io ho vinto…
Silvia Cannata