IO C’ERO… di Mattioli Veronica
Ho letto diversi racconti e mi sono emozionata pure io.
Mi sono detta: “Perché non dire anch’io il mio viaggio vissuto in maniera diversa quest’anno?
Perché diverso?
Semplice per il fatto di essere coinvolta in primis con le nuove amicizie nate nel gruppo fb “100km di Passione”.
Con loro ho condiviso le loro ansie, i loro dubbi, i loro allenamenti e le loro gioie. Ho ricevuto tantissimi messaggi che mi chiedevano consigli, suggerimenti, logistica, percorso, abbigliamento nei mesi precedenti al fatidico giorno. L’attesa è stata piacevole e condivisa con tanta felicità.
Inoltre ho partecipato al progetto “100 donne per 100km”, in piena autonomia, senza assistenza contando sulla mia testa, sulle mie gambe.
Da mesi non vedevo l’ora che arrivasse il fatidico giorno.
Come tutti gli anni vado a Faenza in treno per ritirare il mio pettorale e per compagni di squadra. Mi ha sempre portato fortuna ed incontro sempre il Pirì per la consueta foto.
Finalmente il grande giorno è arrivato!
Ho atteso l’incontro con Roberto “un amico speciale con cui ho condiviso mesi di consigli, di conforto ed anche di risate”, ci scambiamo i nostri regalini che saranno i nostri portafortuna.
In Piazza Vittorio Veneto l’emozione è salita alle stelle, non è mancata l’intervista con la Sabrina della NewTime TV, l’incontro con alcuni del gruppo di 100km di passione e con il gruppo delle donne per la foto.
Avrei voluto fermare il tempo per salutare tutti quanti.
Non sto a raccontare il viaggio perché non voglio essere banale, anzi voglio raccontare alcuni episodi divertenti che sono capitati.
Avevo deciso di non fermarmi alla Colla per il cambio abbigliamento in vista del calar della notte, mi ero portata dietro la maglietta e la frontale, ma purtroppo sento i piedi che hanno bisogno di essere spalmati di pasta fissan ( l’avevo messa troppo presto in treno ) così sono costretta a fermarmi. Mi sono appartata dietro la tenda insieme ad altri….vedo tanti bei sederini all’ariaaaaaaaa, mi era preso un ridere.
Sono ripartita e via via che scendevo sui tornanti, ho sentito sempre di più la necessità di fermarmi per il bisogno fisiologico….uffa proprio in discesa che viaggiavo proprio bene. Ho trovato una stradina, è buio. Finalmente! Sollievo ma immediatamente tramutato in panico!
Non riuscivo a tirarmi su la gonna con le tasche piene di cose necessarie…la fascia della frontale si era incastrata. All’improvviso tutta la roba era caduta in terra, non vedevo niente. Vedevo passare i podisti, mi veniva voglia di chiedere aiuto, ma non potevo. Piano piano sono riuscita a vestirmi, a recuperare la roba e sono ripartita!
I km sono trascorsi senza intoppi. Brisighella. Il mio garmin ha cominciato a segnarmi i km in più rispetto ai cartelli, è proprio lì che ho cominciato ad andare in crisi.
Al km 90 mi sono fermata. Mi sono detta: “ Ma chi me lo fa fare?” Torno a casa, chi se ne frega!”
Poi ho cominciato a ragionare ed ho pensato alle mie amiche, alla mia famiglia, ai miei colleghi che mi avrebbero preso in giro per mesi, così mi è scattata la molla e sono ripartita.
Sono arrivata con il sorriso e come al solito non può mancare il balzo al traguardo!
Puntualmente il martedì successivo piango perché mi sento svuotata. Mi manca tutto
E’ qualcosa che ti travolge, la fatica mi rende felice e la soddisfazione di avercela fatta è tanta che alla fine mi sento così bene che mi sento ripagata di tutto.
#100kmdipassione