Io c’ero… di Simona Bacchilega

Io c’ero… di Simona Bacchilega

21.05.1941 – COME HO VISSUTO LA 100 DEL 2022

Questa l’ho voluta fare per forza, anche se non ero per niente pronta…del resto non ero pronta per tante di quelle cose che sono successe che poi invece ho dovuto affrontare… come tutti direi! Quella del 2019 l’avevo preparata per 2 anni iniziando a camminare, poi a correre e aumentando i chilometri piano piano. Ero arrivata al traguardo con molta soddisfazione, camminando e correndo quasi 20 ore, la metà delle quali sotto la pioggia. Questa è stata tutta un’altra storia. A gennaio 2020 avevo inaspettatamente perso mia mamma da una settimana quando, per aggrapparmi a qualcosa, sono andata ad iscrivermi alla 100 km assieme a mio marito Andrea. Quel giorno entro nella sede della società e Tatiana educatamente mi chiede come sto, come farebbe con chiunque, perché in effetti non è che ci conosciamo, ma io inizio a piangere come una bambina e lei mi dice: dai che ti faccio scegliere il pettorale! Scelgo il 1941, anno di nascita di mia madre. A marzo però arriva la paura, la pandemia, mi vivo il lutto chiusa in casa da sola perché mio marito lavora e sono tutto il giorno in un bilocale in centro, senza poter uscire per dedicarmi a tutte quelle attività sportive all’aria aperta che vorrei praticare. Sono una persona empatica e piango spesso, anche più volte al giorno, per qualsiasi cosa, mi sembra di essere in un film di fantascienza, mi sento dentro a una bolla per pesci rossi, mi scoppia la testa, ho bisogno di stare nella natura e camminare, farmi dei giri in bici, andare nel bosco, ma non posso. Una volta sono talmente satura che decido di uscire per farmi un lungo giro e mentre cammino la pattuglia della polizia, che è già passata tre volte, cerca di accostarsi a me con la macchina, ma io scappo, prendo un controsenso e volo fino al mio appartamento; ho il cuore a mille e mi sembra tutto pazzesco. Sarà perché abito in centro, ma li vedo sempre lì che gironzolano e controllano chiunque cammini per strada. Finalmente il 5 maggio del 2020 ci liberano, e tutti i giorni mi faccio 8 o 10 km a piedi, ma sono ingrassata e 5 mesi dopo mi si manifesta una fascite plantare con sperone nel tallone…devo fermarmi quasi tutto il 2021…ma l’iscrizione alla 100 è sempre lì! È un pensiero fisso la 100, non mi piace avere questioni in sospeso e qualsiasi cosa io faccia è in funzione della guarigione da quel dolore lancinante al centro del tallone sinistro, perché ho una cosa da fare e mi serve il piede. Viene ufficializzata la data, è una settimana prima del solito, il 21 maggio, il giorno del compleanno di mia madre… non ho più dubbi, devo partire! Devo per forza allenarmi e provare a farla! Causa dolorino al piede solo a febbraio inizio il vero allenamento, tutto di passo perché non sono ancora riuscita a tornare a correre e quando supero i 20 km per sessione comincio a perdere peso…finalmente! La 100 l’ho portata a casa solo grazie ad Andrea che l’ha fatta con me e si è fermato lui ai ristori per poi portarmi quello che mi serviva, io ho camminato ininterrottamente e tagliato il traguardo assieme a lui in 19 ore e 49 minuti, con un caldo insopportabile. Ogni passo che ho fatto l’ho fatto con l’intento di abbandonare sull’asfalto tutto quello che mi pesava nello stomaco, tutta la rabbia per le cose che succedono e che sono successe, con la voglia di liberarmi e godere del piacere della vita! La cento è voglia di vivere, è immergersi nella natura, nell’umanità e negli elementi… per me è la fatica che salva la vita! Mi sono resa conto il giorno prima di partire che già ero felice perché l’allenamento mi aveva dato tantissimo, mi restava solo di andare a Firenze e divertirmi. La partenza è gioia pura!!! Bellissimo essere nella culla del Rinascimento con 3000 persone e tutti assieme urlare a squarcia gola la voglia di vivere! Vale tutta la sofferenza che verrà dopo. Nel 2019 l’ho fatta in 19 ore e 41 minuti, quest’anno ho avuto il pettorale 1941 e il mio Garmin dice che ho passato in movimento esattamente 19 ore e 41 minuti! La mia mamma era nata il 21.05.1941 e io voglio credere che questa 100 sia anche un suo regalo. Sicuramente è un regalo di tutta l’organizzazione, di quei visionari che se la inventarono, degli sponsor, delle amministrazioni pubbliche, e di chi ha lavorato per la nostra sicurezza, ma soprattutto dei volontari. Grazie davvero di cuore perché di nuovo abbiamo dimostrato che tutti assieme, ognuno a suo modo, si può resistere.

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