La 100 KM DEL PASSATORE 27-05-2017 di Gianni Camasta
La 100 km, per molti runners può sembrare una distanza impossibile, inimmaginabile. Per chi invece non lo è, può’ sembrare una «cosa da pazzi» Però per chi l’ha vissuta, è sicuramente un’ esperienza massacrante e faticosa, ma decisamente indimenticabile ricca di emozioni e sensazioni mai provate prima. Solo chi ci è già passato può capire cosa vuol dire percorrere 100 Km da Firenze a Faenza.
Dopo mesi di allenamenti intensi, tra maratone e ultra, ci siamo, l’ansia e l’adrenalina sono al massimo. Sabato, 27 maggio, 2800 centisti, aspettano lo start. Io sono uno di loro e finalmente, alle 15.00, il sindaco da il via. C’è un caldo torrido, la gente fa il tifo e ci incita. Si parte e così i Km iniziano a scorrere tra gli applausi di chi è rimasto li , a darci forza. Km dopo Km mi imbatto sulle salite di Fiesole e con lo sguardo mi perdo nell’incantevole panorama fiorentino. Successivamente arrivo a Borgo S. Lorenzo e mi viene da pensare:- Diamine sono ancora al trentesimo Km!- Ma subito la mente ha scartato quest’ultimo pensiero, perché’ qui vengo accolto da un tifo da stadio. Continuo a correre con i miei pensieri e , tra colline e vigneti, compaiono in lontananza gli Appennini. E’ proprio adesso che il gioco si fa duro perché’ inizia il percorso più impegnativo, che mi porterà fino al passo della Colla, cioè al quarantottesimo Km. Sono ormai le 21.30, mi fermo per cambiarmi perché’ il freddo inizia a farsi sentire. Dopo un breve ristoro, mi «equipaggio» della luce notturna e riparto per altri quindici Km, questa volta in discesa e volano letteralmente. La mia corsa, nonostante il buio e il freddo,va avanti per tutta la notte e dopo Casaglia e Marradi, rispettivamente al cinquantaquattresimo e sessantacinquesimo Km, arrivo a Brisighella, all’ottantottesimo Km. Sono in estasi perché non ho mai percorso tutti questi Km e perché’ sono quasi arrivato, penso:-Una passeggiata- Si continua e al novantottesimo Km Faenza è sempre più vicina, un forte dolore al piede si fa sentire, ma non importa perché ci siamo, è finita, mancano solo due Km. Intravedo piazza del Popolo l’attraverso sul tappeto azzurro e con le braccia al cielo grido :- E’ fatta-. 100 Km in quindici ore. Provo una strana sensazione. Mi sento avvolgere da un fiume di endorfine, assaporo un benessere fisico e mentale mai provato prima. Un piacere allo stato puro di chi conquista, col sacrificio, un sogno che si avvera. Un ringraziamento particolare va al mio amico Marco fisioterapista ,a Vito Grumo per i suoi preziosi consigli, alla mia società Gioia Running e ai centisti dell’Andria Marathon e della Barletta sportiva .
GIANNI CAMASTA