Non ho proprio mai saputo cosa significa la parola “gara”… di Cinzia Scivoletto
Puoi viaggiare in lungo e in largo nel mondo, scoprire sconfinate realtà meravigliose intorno a te, gioire per ogni tramonto ed ogni alba nuova, stupirti e rimanere a bocca aperta ogni volta, ma ci sono viaggi che non hanno mai fine, che fai fatica a raccontare, le cui emozioni rimangono scolpite dentro di te a lungo e che forse sono destinate a rimanere solo tue.
É proprio vero: i viaggi più belli sono quelli fatti dentro di noi, nel silenzio e nella concentrazione più assoluta, nel tormento interiore e nel buio più scuro dei propri pensieri.
Un’ultra ti apre un mondo, il tuo mondo interiore e se la fai da sola, se lasci lontano gruppi di amici e se affronti tutti i chilometri da sola, allora forse la vivi davvero una 100km e sei davvero grande a prescindere dal risultato. Diventa tua, tua davvero, tua e di chi, con un sorriso ad ogni angolo, un incoraggiamento gridato a squarciagola, un sospiro nell’orecchio, un bacio, una carezza ed un “brava, vitamia”, ti accompagna fedele in bici durante le tue follie. Sei sola, sì, ma non sei davvero sola mai quando chi ti ama rinuncia alla gara per farla fare a te, volendoti trasmettere tutta la forza possibile semplicemente essendoci, standoti accanto, spuntando all’angolo con quel viso innamorato e felice.
A questo punto non importa nulla di tempi, di gare, di compagnia perché io, per fortuna, non gareggio mai, io mi diverto e basta, noi ci divertiamo. Non ho e non posso avere pretese di tempi speciali e quindi corro e cammino e non mi interessa del resto. Maurizio mi vede correre, camminare, passare i cancelli e sorridere, sorridere sempre di più. Nonostante la fatica, nonostante il mio cammino solitario e con un po’ di malinconia, io ci sono e lui è felice. Mi incoraggia, trasmette video e foto in diretta agli amici e dalla nostra bella Sicilia sento l’affetto di chi vive la mia gara a distanza. É bellissimo. Sono fortunata. Il Passo della Colla raggiunto serenamente mi fa saltare di gioia. Prima e dopo incontro gli amici Alessandro Carfì e Pippo Roccasalvo e confesso che le pacche sulla spalla ed i tanti complimenti che mi fanno ed i continui sorrisi di Maurizio mi danno carica ed emozione.
Il buio, le stelle, le lucciole, il rumore del fiume e dei suoi abitanti e come per magia sono a pochi chilometri da Faenza. Albeggia, mi viene da piangere ed è bellissimo. Maurizio mi abbraccia, gli occhi lucidi, é il compagno ed accompagnatore migliore al mondo. Da quando sto con lui, da un anno esatto, non sono mai più stata sola, lui sempre con me, lui sempre felice per e con me.
Mi sento così serena. Stanca ma tanto felice.
Chiudo il mio terzo Passatore in 15h28, recupero un’ora e mezza sul mio miglior tempo ma questa volta, è davvero l’ultima cosa che guardo e che mi interessa. Lascio i tempi, la gara agli altri, ai grandi campioni o a chi su ritiene tale. Passo il gonfiabile, abbraccio Milena e mi godo il lungo abbraccio con Maurizio. Adesso posso finalmente piangere davvero. Piangere di gioia a dirotto.
Cinzia Scivoletto