“Se ti sei perso qualcosa lungo il cammino, forse é proprio il motivo per cui sei al Passatore: ritrovarti.
“Se ti sei perso qualcosa lungo il cammino, forse é proprio il motivo per cui sei al Passatore: ritrovarti.
Ad una settimana dall’esperienza di Coaching più alternativa e rivoluzionaria che abbia vissuto finora; ad una settimana da “la corsa più” alla quale abbia partecipato, mi fermo a riguardare le immagini mentali salvate durante quei giorni…
Parto dalle due serate di coaching di Faenza e Firenze, in cui ho avuto modo di parlare di Mente e Sport di fronte ad atleti e non che hanno voluto scoprire qualcosa in più di questo mondo e di come la mente possa essere un grande freno o un grande acceleratore di risultati.
E da quel punto di vista privilegiato ho potuto osservare quei visi e quegli animi così curiosi ed emozionati.
Il giovedì sera, a due giorni dalla partenza, ho visto soprattutto tanta curiosità. E poi tante domande, soprattutto tecniche (alcune anche al di fuori della mia specifica competenza…) legate alla ricerca di conferme: di aver fatto tutto quello che poteva servire, di essere davvero pronti, di non fare troppi errori da principianti….
Bello poter essere d’aiuto in quei momenti.
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Il venerdì, giorno prima dello Start ufficiale, un clima completamente diverso: un mix di tensione e tranquillità su quei volti.
La tensione al pensiero che la sfida vera stia per cominciare, finalmente e inevitabilmente.
La tranquillità di quando ti ripeti che ormai ci sei, che tutto quello che potevi fare, che tu lo abbia fatto o meno, ormai risiede nel tuo passato, e magari nei tuoi muscoli, nei tuoi polmoni, nella tua mente e nella tua capacità di trovare tanti motivi per essere lì.
Bellissima serata, con visualizzazione finale che ho potuto rivedere, la notte dopo, negli occhi di chi c’era.
I famosi occhi della tigre!
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E poi la mattina della partenza!
Un fiume di persone a spasso per Firenze.
Un mare di emozioni varie e variabili.
Un insieme di approcci diversi, di routine testate o improvvisate, ma ognuna personale, riconoscibile.
Bello essere lì e vivere quell’atmosfera.
Bello sapere che tutti, o quasi, li avrei rivisti al passo della Colla, dove avrei passato le successive ore per essere ancora più di supporto, per Essere Risorsa E Dare Valore.
Ed eccomi lì, sul passo, in quel punto intorno a metà gara in cui molti si sentono arrivati; in cui inizia la discesa ma ti rendi anche conto che la fatica che hai accumulato tornerà a bussarti per i prossimi 52 chilometri.
Fa freddo, e di certo non pensavi di sentirlo così tanto dopo 48 chilometri di corsa.
Hai dolori ovunque, vesciche, sete, fame e allo stesso tempo lo stomaco chiuso.
Hai voglia di arrivare alla fine e al contempo paura di non farcela.
Hai soddisfazione ed entusiasmo.
Sei felice di essere arrivato fino lì ma consapevole che manca ancora molto.
E con Manuela, la nostra Iron Woman col cuore da Mental Coach, mi trovo quasi subito ad assistere atleti di ogni genere in quel loro passaggio: consigli, pacche sulle spalle (molto piano…) quattro passi insieme, alcune parole durante un massaggio o il semplice accompagnarli a bere il famoso brodo del Passatore… ed ecco che la magia si diffonde!
É la stessa magia che vedo negli occhi nelle decine di persone, quasi tutte mai incontrate prima, che vedendomi davanti al ristoro mi dicono cose tipo: Ciao Andrea! Grazie per i tuoi video e le tue dirette! Sono state utilissime!
Sono davvero tanti!
Per un attimo, ogni volta, mi sento famoso.
Poi respiro e ritorno a fare il mio lavoro, avanti e indietro tra il ristoro e l’area massaggi, tra un bicchiere di brodo e uno zaino da trovare in mezzo a migliaia, tra una coperta termica e un indumento da trovare per chi si é perso qualche pezzo lungo il percorso.
Che poi, se ti sei perso qualcosa lungo il cammino, forse é proprio il motivo per cui sei al Passatore: ritrovarti!
All’una di notte salutiamo il Passo e scendiamo a Marradi, dove ci riuniamo con Martina ed Emiliano.
C’è ancora da fare.
Ci sono gli ultimi temerari, quelli che arriveranno a mattina inoltrata, quelli che più che la fatica, sentono il sonno.
E ancora, basta poco, con cura e attenzione, per regalare un po’ di magia, che si diffonderà in tutti quei chilometri che mancano, fatto di passione, di persone, di ostinazione e pensieri felici.
Vorremmo non andare a dormire mai, ma ora ogni corridore ha in mano il proprio destino, e magari quello della persona che gli cammina accanto.
Mi sdraio, sfinito ma carico.
Soddisfatto e speranzoso.
Penso a Roberto, a Francesco, a Carmela, a Giuseppe, ad Alessandro, a Mattia, a Davide, a Manuela, a Fabio, a Elisabetta e a tutti quelli di cui ora non ricordo il nome.
Penso ad Amanda e Giammarco.
Sorrido.
Crollo.
Penso ad una frase che ho scritto su delle maglie che ho regalato a Natale di alcuni anni fa a delle persone molto importanti per me: “Gli obiettivi si raggiungono anche grazie alle persone che ti corrono affianco!”
Ora é ancora più vero.
#enjoylife
#mysoul
