Un centista ancora ebbro di chilometri.
I 100 km della vita
Lungo la via della Cento ho capito che la Cento è molto più che cento chilometri.
Lungo la via della Cento…ho visto un’umanità commovente..
Ho visto papà,mamme,figli,mogli e amici in attesa..
Lo sguardo serio..aspettando qualcuno di molto caro.
File di macchine parcheggiate con i termos,borse frigo,panini e sedie pieghevoli..
Anziani e bambini dormire in macchina.
Bici lente passo passo con i centisti.
Ho visto la notte illuminata dalle pile,da un sogno comune,da una pazzia condivisa.
Ho visto la luna silenziosa sorgere e scomparire dopo una notte infinita.
Ho visto bambini emozionati offrire acqua e dolcetti,battere un cinque..e tutti i centisti a ringraziarli..i loro figli.
Ho visto settantenni correre con la passione di ragazzini ..
Splendidi anziani innamorati della vita,della fatica e di un sogno tanto fantastico quanto inutile..
Lungo la via della Cento..
Ho sentito paura e sofferenza nel capire che il corpo era arrivato al limite..
Ho sentito il conforto delle sdaure gli ultimi ristori,
Ho sentito il fresco della notte scendendo verso Marradi,
Ho sentito la gioia di vedere chi mi aspettava.
Ho capito che da solo non ce l`avrei fatta.
Avevo bisogno di quelle macchine parcheggiate,dei volontari,degli altri centisti..e di un amico che mi ha preso per mano fino a Faenza.
Ho capito che dietro la Cento c`era in ballo molto più di una corsa.
Cosa faceva tutta quella gente a morire nella notte?
Cosa cercava tutta quella gente in un deserto di strada infinita e di silenzio?
Faenza certo..ma cosa vuol dire Faenza?
Cosa rappresenta?
Un sogno,un viaggio,un pellegrinaggio..
Meraviglia..una corsa lunga come una vita..densa ricca sorprendente..
È la testa che bisogna preparare per la Cento?
O la Cento che prepara per la vita?
Oltre la medaglia una certezza..
..a Faenza non ci si arriva da soli.
Un centista ancora ebbro di chilometri.
Maurizio Masotti