Un pensiero sulla nostra amata 100km
La mia 100 non è una corsa, ma un percorso che rappresenta bene la vita, salite, discese, emozioni vere e profonde nel bene e nel male, nella speranza di arrivare al traguardo fissato.
La mia 100 è il mio sguardo di bambino con i Vito Melito e poi i Kononov alla sera e soprattutto le persone normali al mattino…con il pensiero un giorno di poter esserci anche io tra quei “matti”.
La mia 100 è quella degli ultimi che non hanno un cronometro da seguire, ma solo un sogno.
La mia 100 è il trenino della linea Faentina, con un biglietto di sola andata in compagnia di moglie e nonno, dopo aver dato un bacio ai piccoli..
La mia 100 è mio babbo “martire” prima in bici poi in auto per 18 ore al mio fianco angelo custode discreto, ma fondamentale (come nella vita di tutti i giorni).
La mia 100 sono i colori della verde campagna toscana, la salita all’imbrunire con i rumori della natura, i miei pensieri ed i mali che iniziano ad affiorare, la Colla in una notte insolitamente calda, i messaggi con la moglie a casa, la discesa con le lucciole nei campi, l’alba all’orizzonte con il traguardo sempre più vicino.
La mia 100 è la foto con il mio amico don, che mi ha sposato e poi battezzato i miei figli, ora parroco a Fognano, inaspettatamente incontrato sui gradini della chiesa in attesa di don Luca.
La mia 100 sono “Andrea e i corsari” in corsa per far vivere emozioni agli amici che correre non possono.
La mia 100 è un babbo con il suo figlio di 3 anni nel passeggino per
18 ore da Firenze a Faenza con le musiche delle favole che ascoltano anche i miei piccoli.
La mia 100 sono Valter e Marco, 43 arrivi, il primo mitico 92enne arzillo come non mai tutto nerbo, il secondo “l’uomo con la bandiera”
incontrati la prima volta nel 2011.
La mia 100 è il nonno in bici che mi viene incontro a 7 km da Faenza, il rettilineo di Errano che non finisce mai, le bocche dei canali..
La mia 100 sono Gabri e Marti sorridenti ed increduli (quest’anno proprio non pensavo di essere lì) con la mamma che mi aspettano ai 1500 m per prendermi per mano..come al solito.
La mia 100 sono un gruppo di centisti che vedendomi arrivare con loro gridano che il loro babbo è un mito per farli essere ancora più felici.
La mia 100 sono le emozioni vere, belle e brutte, la dedica ad una mamma che sta lottando,il pensiero a chi l’anno scorso ci ha lasciati!!
La mia 100 è la fatica che mi conduce per 18 ore solo per la voglia di tornare a casa e vedere in lontananza tutti quelli che mi vogliono bene ed hanno trepidato tutta la notte e non solo nell’attesa..di riabbracciarsi.
La mia 100 è la voglia di far capire a Gabri e Marti che nella vita ci sono i primi e ci sono gli ultimi, senza gli uni non ci sarebbero gli altri, ma l’importante è mettercela tutta, fare del proprio meglio e non mollare mai!!!
Gloriano Peroni #1206, Io c’ero 5 volte