Un turbinio di emozioni.. di Sitzia Roberto
Dunque dunque .. Il passatore
È difficile spiegare agli altri cosa vuol dire, per me, correre le ultra. Forse neppure io lo so appieno.
È sfidare se stessi, sapere che avrai delle crisi e dovrai affrontarle. Sapere che non sei mai solo, e in ogni momento puoi sempre su dei veri amici (e sottolineo *veri*, quelli che stanno dietro di te per sorreggerti e non pugnalarti). E anche per renderti conto che stai facendo qualcosa di incredibile (anche se riesco a farlo io chiunque può farlo, basta credere in sé stessi).
Il mio passatore è stato un viaggio insieme a Stefano e Paolo, molti silenzi carichi di significato. Non parlavamo tanto, ma sapevamo che eravamo lì, pronti per dare una mano.
Con Francesca che ha cercato di raggiungere Calcaterra (scherzo socia! Sei stata grande). Con Massimo che purtroppo alla colla ha dovuto ritirarsi. Con tutte quelle persone che ho incontrato con le quali abbiamo fatto due parole.
Potrei davvero scrivere un libro su tutto quello che è successo, ma preferisco raccontare i momenti salienti di questa avventura.
10km, beccare il tipo che correva in mutande
35km, dopo un improvviso acquazzone vedere un arcobaleno così da vicino da poterlo quasi toccare
48km, alla Colla, trovare Massimo e sapere che si era appena ritirato. E abbracciarci forte tra le lacrime, perché lui non avrebbe continuato il viaggio.
65km, trovare un coach emozionale che ci ha rinvigorito con le sue parole “correre a testa alta, come dei super eroi. Perché voi siete dei cazzo di super eroi che state andando a Faenza!”
Alle 1.00 del mattino quando in mezzo al bosco si si sentiva una motosega
Al 75esimo quando mi stavo addormentando mentre correvo e ho dovuto buttarmi dell’acqua ghiacciata addosso per svegliarmi.
Dal 95km al 99km quando i cartelli non arrivavano mai.
Al 99km, ballare davanti a una discoteca (mi chiedo ancora come ho fatto!)
Al 100km,quando con Paolo abbiamo chiuso Stefano per poi fermarci e farlo passare con un inchino. ♥️
Al brodo di pollo dei ristori che mi ha salvato alla mortazza e a pane con la marmellata.
A tutti i messaggi che vedevo arrivare quando riaccendevo il cellulare (alla fine ne avevo più di 300 ♥️)
A tutti i sorrisi che ho ricevuto.
A tutto ciò che ho odiato e amato in quelle 13ore e mezza di corsa.
Ecco signore e signori, questo è il Passatore. ♥️