La prima edizione, 1973: Romano Baccaro
Degli atleti iscritti (1.100) ne giunsero a Faenza 347 e l’affascinante cavalcata nella notte ebbe come primo protagonista ROMANO BACCARO, di Bologna, ma tutti furono protagonisti e come tali, accolti dalle migliaia di spettatori lungo tutto il percorso. La grande stampa, sorpresa da questo exploit iniziale scrisse che in Romagna erano ritornate a vivere le lunghe notti delle Mille Miglia.
1974: Attilio Liberini. Non era ancora terminata l’eco di questa “100” che già si profilava la seconda edizione, si diede il via alla computerizzazione della gara con un cervello elettronico che dava la situazione della marcia attimo per attimo. Si notava l’interesse dei partecipanti che perseguivano una dosata preparazione ed, infatti, su 1.736 partenti, ben 748 raggiunsero finale ed il primo, il piemontese ATTILIO LIBERINI, con una marcia potente e studiata abbassava il tempo di percorrenza.
1975: Helmuth Urbach. Questa terza edizione ebbe un successo di partecipazione grandioso, infatti i partenti furono 2.146 ed al traguardo di Faenza ne giunsero 925. Gli stranieri iniziarono ad essere numerosi a questo “100 Km” che speditamente chiedeva il suo posto in campo nazionale e, dall’estero, veniva il mattatore della marcia, il tedesco HELMUTH URBACH, vincitore della terza edizione con il record della marcia di 7.17.03.
1976: Vito Melito. L’appuntamento podistico di fine maggio era divenuto un fatto di cronaca ed a questo appuntamento si presentarono, all’edizione del 1976, 2.204 concorrenti, giungendone a Faenza 951, iscrivendo nell’albo d’oro della “100” il proprio nome VITO MELITO, irpino, residente a Bologna, che dominò tutti i più forti avversari, senza mai lasciare dubbi, sulla sua prestazione. Ovviamente questa performance abbassava ulteriormente il record della marcia fissandolo in 7 ore e 7 minuti.
1977: ancora Vito Melito. L’anno successivo 1977, MELITO era il favorito d’obbligo e non deluse le aspettative facendo una corsa irresistibile, bruciando in un vero e proprio sprint il generoso Elvino Gennari alle porte di Faenza. Il clamore suscitato attorno a sé era grandioso ed i partenti, entusiasti fino all’inverosimile erano ora 2.451, mentre la corale e minuziosa preparazione fatta dai centisti, consentiva a 1.466 di terminare la fatica a Faenza.
1978: ancora il favoloso Vito Melito. Alla sesta edizione, nel 1978 “la 100 Km del Passatore” è un fatto non più nazionale, ma internazionale; dalla Spiridon, rivista specializzata in podismo viene assegnata la lode alla “100 Km del Passatore”; in Italia, da Viareggio, apposita giuria assegna la coppa per la migliore marcia dell’anno. Ma il successo è nei fatti, nei 2.846 partenti e nei 1.466 arrivati a Faenza, nell’abbassamento del record mondiale dei 100 km a 6 ore e 40 minuti ottenuto ancora una volta (ed è la terza) da VITO MELITO.
1979: una 100 Km europea: Donald Ritchie. E siamo alla settima edizione, 1979, la “100 Km del passatore” ha infranto tutte le barriere ed oggi vede alla partenza concorrenti degli Stati Uniti, del Canada, della Cecoslovacchia, della Scozia, dell’Inghilterra, della Francia, dei Paesi Germanici, dell’Austria, della Svizzera e del Belgio, accomunati dallo spirito sportivo, agli italiani provenienti da ogni Regione. Su 3.011 partenti, 1.418 arrivano al traguardo a Faenza: primo è lo scozzese DONALD RITCHIE. Straniera è anche la prima donna: EDITH HOLDENER, svizzera.
1980: Ancora Donald Ritchie. Lo scozzese volante DONALD RITCHIE si aggiudica per la seconda volta la 100 Km del Passatore. Il più anziano, il veronese settantanovenne Bruno Marangoni corre in meno di 19 ore. La gara scattata sotto un diluvio (su per le rampe di Fiesole) trova una temperatura invernale nella parte più alta sul valico tosco-romagnolo. Eppure arrivano in tanti, dei 3.100 partiti 1.650 tagliano il traguardo entro il tempo massimo di 20 ore.
1981: Vito Melito alla quarta vittoria. Alla nona edizione, tra i 3.216 partenti, 100 maratoneti scelti sono partiti correndo ad una media di 17 Km orari. Tra loro VITO MELITO – primo al traguardo – con un tempo record di 6 ore, 53 minuti e 15 secondi. Gli arrivati sono 1.347. Tutti sono concordi nel definire la 100 Km del Passatore una corsa stupenda, anche se durissima: il passaggio dal pomeriggio assolato alla notte, presuppone un adattamento psicofisico non indifferente. E’ l’anno degli sponsor raffinati, come il WF, l’ADIDAS e la GAZZETTA DELLO SPORT.
1982: Luciano Ceni. Ben 3.384 i partenti, con oltre 200 stranieri. Al traguardo sono 1.562. Il vento gelido sul passo della Colla decide le sorti della corsa, stroncando i “favoriti” dai pronostici. E’ LUCIANO CENI di Firenze il primo al traguardo. Prima della partenza aveva detto “Partecipo per scommessa con me stesso e per dimostrare che “i mostri” non sono poi così imbattibili”.
1983: Mauro Cilia. Superata la barriera dei 3.400 iscritti, con un cast di specialisti senza precedenti. Primo è MAURO CILIA che arriva in 6 ore 57 minuti e 8 secondi. Oltre lui, giungono entro il tempo massimo, ben 1.301 concorrenti. Mai come in questa edizione si è vista tanta folla assiepata lungo tutto il percorso.
1984: Fausto Coletti. La 100 Km del Passatore viene definita “L’Olimpiade della Follia”: questo è quanto afferma un noto giornalista del “Corriere della sera” Sergio Gabaglio, che insieme ai 2.934 partenti ha voluto “correre” in questa edizione. Al traguardo il primo è FAUSTO COLETTI, dopo un appassionante contesa con il francese Jean Marc Bellocq. Un violento temporale sul Passo della Colla ha duramente provato i concorrenti. Infatti sono solo 1.237 quelli giunti al traguardo di Faenza.
1985: Fausto Coletti fa il bis. E’ l’anno del bis di FAUSTO COLETTI. Protagonista è comunque e sempre la grande folla, che lungo il percorso applaude ed assiste tutti i concorrenti. Sono 3.008 i partenti, al traguardo giungono 1.177 in una competizione valida anche come prova per il campionato italiano FIDAL Amatori.
1986: Jean Marc Bellocq. Passa in archivio come il “Passator francese” il vincitore della quattordicesima 100 Km del Passatore. Al primo e al secondo posto due francesi: JEAN MARC BELLOCQ e Bernard Rossetti. Quest’anno è la volta del caldo torrido, che anche durante la notte, non ha mai dato tregua ai concorrenti, anche ai più allenati. Iscritti 3.123, arrivati 1.062.
1987: Ancora Jean Marc Bellocq. Per il secondo anno consecutivo la vittoria assoluta nella “100 Km del Passatore: Firenze-Faenza” è andata al francese JEAN MARC BELLOCQ. Ancora una volta la gara del Passatore si è confermata come la più classica delle 100 chilometri anche a livello mondiale. Quest’anno la novità consiste nell’inserimento del “Passatore” fra le “cento” valida per la Coppa Europa sulla distanza e la presenza tra i concorrenti di maratoneti americani, tra cui la giornalista Carol Lassater della rivista Running Times. I partenti sono 3.300; al traguardo ne giungono 1.101.
1988: Un nome nuovo Normanno di Gennaro. La 100 Km del Passatore torna a parlare italiano, NORMANNO DI GENNARO, sale prepotentemente alla ribalta della “100 Km per antonomasia”. Di Gennaro ha fatto corsa a sé, stabilendo il nuovo record della gara in 6 ore e 37 minuti 10 secondi, record detenuto da 10 anni da Vito Melito. Il successo della “Passatore” è completato dal nuovo record in campo femminile, segnato dalla tedesca MONIKA KUNO giunta al traguardo accreditata del tempo di 8 ore 32 minuti e 28 secondi. Con questo risultato la “100 Km del Passatore” si ripropone come l’unica gara italiana di livello internazionale. Il tempo ha favorito l’impresa anche se sul tetto della 100 (Colla di Casaglia) la temperatura si abbassa notevolmente. Iscritti 3.478; arrivati 1.106.
1989: I francesi insistono con Vuillemenot. L’internazionalità della 100 Km del Passatore propone sempre nuove personalità nell’albo d’oro. Il francese ROLAND VUILLEMENOT sale nel più alto gradino del podio; la sua gara è stata molto accorta seguendo sempre il gruppetto di testa e al momento giusto piazzare il suo sprint vincente sull’asperità della Colla. La sua corsa – quasi solitaria – non ha favorito una andatura veloce, da record, anche se il fare 100 Km in poco più di 7 ore non è impresa da poco. Il tempo non ha favorito lo svolgimento della gara, il troppo caldo iniziale e gli sbalzi di temperatura hanno provocato una certa selezione negli arrivi. Per la prima volta nei primi dieci, un americano Gibson Chris giunto quinto a Faenza. Iscritti 3.086, arrivati 889.
1990: Jamont Przemislaw, la “cento” parla Polacco. La “100 Km del Passatore” del 1990, 18^ edizione, parte come prova per il Campionato del Mondo che verrà disputato nel 1991. La gara, è stata vivacizzata dallo jugoslavo Branko Pecikche rimaneva al comando sino al 36° chilometro e veniva sorpassato a metà della salita del Passo Colla di Casaglia, dall’italiano Franco Togni che transitava, primo, sul passo appenninico, dopo 3 ore e 19′; dietro di lui l’elvetico Hans Schnyder, l’ungherese Lajos Fazekas e il francese Jean Marc Bellocq. Ad una decina di chilometri dalla conclusione della gara, spuntava il polacco PRZEMISLAW JAMONT che esattamente a due chilometri da Piazza del Popolo di Faenza, superava Bellocq, andando a vincere in 6.38.53 a meno di due minuti dal record della gara. Invece riusciva nell’intento di migliorare il record della “100” l’ungherese Marta Vass con 7.57.25, nella prova femminile.
1991: Valmir Nunes dal Brasile per vincere la World Cup. Quest’anno il passatore è mondiale, infatti è valido per la prima coppa del mondo della specialità e quindi sono presenti in massa, a Faenza, i delegati I.A.U. e I.A.A.F. La gara si dimostrava subito velocissima, con passaggi da maratona ed il gruppo di testa con Vuillemenot al comando avanzava compatto. Il plotoncino iniziava a sgretolarsi a Borgo San Lorenzo; Vuillemenot sempre in testa e fra gli immediati inseguitori compariva anche Normanno di Gennaro ed il brasiliano Nunes. Al termine della discesa, a San Cassiano, Nunes era in seconda posizione; a Brisighella raggiungeva Vuillemenot e, superatolo, NUNES VALMIR si avviava a vincere la gara. Il suo 6.35.36 migliorava il record della gara ed il suo personale, segnato a Madrid solo qualche tempo prima.
1992: Valmir Nunes, al bis. Così la gara. Alla partenza, insieme al brasiliano Valmir Nunes vincitore dell’edizione 1991 e detentore del record del percorso (6:35’35”), un forte lotto di atleti russi (12) capitanato da Juri Starikov. All’ottavo chilometro, Fiesole, i due russi Starikov e Khusnulin transitavano al comando della gara, seguiti da vicino da Nunes in difficoltà. Il brasiliano riesce a riagguantare e sorpassare la coppia russa. E’ solitario sul Passo della Colla sotto una pioggia torrenziale. 2:45’00” il passaggio alla maratona del brasiliano. Starikov in una splendida progressione recupera fino a riportarsi su Nunes e quindi a superarlo transitando al 50° chilometro in 3:15′: Nunes reagisce e attacca nei successivi 18 chilometri di discesa. A Brisighella, Nunes transita al comando con 15 minuti di vantaggio su Korabline e Karnaukov e sospinto dagli incitamenti calorosi di due ali di folla, in 6:53’03” taglia il traguardo con il caratteristico salto di gioia. Korabline e Karnaukov giungono all’arrivo mano nella mano dopo quindici minuti. Grandi applausi anche per Renzo Musso, sesto assoluto e primo degli italiani. Senza cronache di rilievo la gara femminile, monopolizzata dalla russa Jrina Petrova che concludeva 18^ assoluta in 8:12’57”, prestazione eccezionale se si considera che è alla sua prima 100 Km e che ha appena 18 anni.
1993: Inizia l’era Kononov. L’edizione n° 21 della Cento segna il primo trionfo dei russi, fermati l’anno precedente dal fantastico brasiliano Nunes. Inizia la straordinaria “epopea” di ALEXEI KONONOV, insegnante di educazione fisica di Saratov. Alla sua prima presenza, Kononv dimostra di essere un eccezionale atleta ma anche un grande tattico. Dopo una breve fuga del connazionale Niculscin, a Borgo San Lorenzo, Kononov prende il comando inseguito da Korabline e Karnaukov. Il vantaggio di tre minuti sulla Colla rimane pressoché immutato fino al traguardo. L’ungherese Kovacs (quarto), l’americano Johnson (quinto) e l’italiano Panzeri (ottavo) spezzano una classifica finale che vede 10 russi nei primi posti un vero dominio che si ripete anche in campo femminile con il bis di Jrina Petrova davanti a Valentina Liakova.
1994: Alexey Kononov e Jrina Petrova si ripetono. Ancora una splendida doppietta. E per la giovanissima regina della Cento è addirittura il “tris”. La gara dà spazio a sorprese. Kononov prende il largo fin dall’avvio, seguito a distanza dai connazionali Korabline, Kroupski e Karnaukov cui riesce a tener testa l’italiano Panzeri. Al culmine della Colla, Kononov transita solitario. Dietro di lui, un abisso: a distanza, i suoi connazionali resistono mentre Panzeri crolla e si ritira. Per Kononov è un arrivo solitario e trionfante, anche se non da record. Conferma al quarto posto di Kovacs, mentre si affacciano in classifica al 9 e 10 posto gli italiani Piani e Sartori.
1995: Gara fotocopia delle precedenti. Troppo netta la superiorità di Kononov che non ha avversari fin dall’avvio. Pochi atleti riescono a tenergli testa, ma solo nelle prime battute. Poi il campione allunga e distanzia tutti. A Marradi ha già 11 minuti di vantaggio sull’ungherese Zsigovics che non riesce a tenere il ritmo, tanto da essere superato da più concorrenti nel finale. Lo slovacco Gonda’s si aggiudica il secondo posto a quasi 20 minuti il distacco da Kononov. Terzo il tedesco Schneider e quarto il ceko Telinek. Bella prova del padovano Marangotto che si piazza settimo, e di Sartori nono. Non c’è lotta fra russe in campo femminile con la vittoria schiacciante della poliziotta moscovita Irina Mogarova che distanzia di quasi un’ora la diciottenne Olga Lapina.
1996: Anatoli Kruglikov la Cento è sempre russa. Kononov c’è e tutti si aspettano la sua ennesima vittoria, invece a sorpresa trionfa un connazionale, ANATOLI KRUGLIKOV, specialista nelle “24 ore” alla prima esperienza al “Passatore”. Una gara movimentata dal gran ritmo imposto dal ceko Telinek che rimane in testa fino al Passo della Colla per poi ritirarsi all’inizio della discesa per aver speso troppe energie. Un ritiro che sembra spalancare la strada per Kononov che infatti comanda la gara fino a San Cassiano (65 chilometro), invece succede l’incredibile: Kruglikov lo raggiunge, lo affianca e lo supera. Kononov non ne regge il ritmo fino a doversi ritirare. Esordiente alla Cento, Kruglikov, campione delle 24 ore, ed ex sciatore di fondo si impone meritatamente con un tempo non eccezionale (7.01.41), davanti a tre italiani, Sartori, Ceruti e Romani. L’edizione n° 24 del Passatore segna quindi la parziale ma importante ripresa azzurra con Stefano Sartori, che pregusta la gioia del podio e la sorpresa Ceruti che alla prima Cento Km ottiene un risultato insperato. Non succedeva dal 1985 di vedere due italiani sul podio. Buon quarto l’alfonsinese Giacomo Romani con il suo record personale. Tutto nelle previsioni in campo femminile, al suo ritorno al Passatore non sfugge ad IRINA PETROVA il successo e un fantastico poker di vittorie. Seconda la tedesca Drescher mentre il bronzo va ad Olga Lapina.
1997: Un arrivo in volata. Straordinaria e inusuale conclusione per la “Cento del Passatore” valida per il Campionato Europeo. Una gara ricca di campioni che, incredibilmente, si decide allo sprint nei metri finali. E’ qui che si accende e decide una gara dominata dallo strapotere dello squadrone russo. A un chilometro dall’arrivo, Bouskarov passa per primo con una cadenza sicura e veloce, convinto di aver conquistato la vittoria, forte di un vantaggio di due minuti sulla coppia Kononov-Mourzine che invece gli arriva alle spalle e lo affianca. Bouskarov non fa a tempo ad accorgersene: da primo si trova terzo con Maurzine e Kononov che si giocano il successo. La spunta ALEXEJ KONONOV che, oltre a laurearsi campione europeo, conquista il suo quarto trionfo al “Passatore”, che lo porta ad eguagliare il record di Melito. Primo degli italiani, Stefano Sartori giunto sesto, alle spalle del tedesco Sommer. Grande e piacevole sorpresa la Spagna, che si piazza al secondo posto nella classifica a squadre con il trio Fernandez-Murillo-Corredor, bruciando la più quotata Gran Bretagna. In campo femminile un incidente sul percorso ferma la britannica Eleanor Robinson che, a 7 anni di distanza, sembrava in grado di trionfare a Faenza. La russa Olga Lapina riesce così a vincere. Lo squadrone tedesco che con Philippin, Mollensiep e Drescher, si aggiudica il successo di gruppo davanti proprio alla Russia.
1998: Stefano Sartori: trionfo Azzurro. Dopo dieci anni, il tricolore torna sul gradino più alto del podio della “Cento Km del Passatore”. Coincidenza fortunata e significativa, la vittoria di un atleta italiano arriva proprio nel giorno in cui viene assegnato il primo titolo nazionale FIDAL di specialità. A trionfare è STEFANO SARTORI trentatreenne trentino di Pergine Valsugana capace non solo di aggiudicarsi la corsa (dopo il secondo posto del 1996) ed il titolo italiano, ma anche di scendere sotto il “muro” delle sette ore, stabilendo, con 6h59’22” il proprio personale. Il fondista trentino domina la corsa fino dalla partenza, imponendo il proprio ritmo alla gara. Transitato in solitaria posizione di testa a metà gara, sulla Colla di Casaglia, con un vantaggio di circa quattro minuti, il trentino arriva sul traguardo di Faenza con un vantaggio di 12’46” sul russo Valeri Sinioushkine, che nel finale supera l’ungherese Zsigovits e lo slovacco Gonda’s. Al quinto posto l’altro magiaro Attila Kovacs, autore di una grande rimonta nella seconda parte della corsa. Quinto e sesto, a completare il podio del campionato italiano, l’imolese Massimo Piani e il bolognese Claudio Baratta. In campo femminile, successo (8h43’02”) alla tedesca Anke Drescher che ha bruciato negli ultimi chilometri la lombarda Giuseppina Fadigati, che si aggiudica comunque il titolo nazionale e la nuova miglior prestazione italiana sulla distanza con 8h48’44”. Ritirata la favorita, la russa Olga Lapina, campione uscente. Il lughese Vittorio Piva porta a termine per la ventiseiesima volta la gara.
1999: Svanisce il 5° successo di Re Kononov. Gara strana e difficile. Caldo da far paura, tempi sopra la media, per tutti quelli che sono arrivati, soltanto 794, perché questa volta la strada bruciava e la fatica correva più forte di tutti. Valeri Siniouschkine alla fine è riuscito a conquistare quel successo sfiorato un anno fa, con un tempo di 7:10’01”. Re Kononov secondo, rimanda il pokerissimo e l’ungherese Janos Bogar agguanta il podio, dal quale si allontanano gli italiani, a caccia del titolo tricolore. Se lo aggiudica Giacomo Romani, sesto assoluto in 7:30’25’’. In campo femminile è stato duello tra le vincitrici delle due ultime edizioni. Tocca alla tedesca Anke Drescher bissare il successo di un anno fa (8:45’19”). Maria Luisa Costetti, terza, è campionessa italiana.
2000: Vittoria-record di Alexey Kononov al suo quinto successo. Alexey Kononov, quarantenne granfondista di Saratov, importante porto fluviale sul Volga e capoluogo dell’omonima provincia russa, trionfa per la quinta volta – record assoluto – alla “Cento”, che lo aveva visto vincitore nel 1993, ’94, ’95 e ’97. La 28^ edizione della “Firenze-Faenza” risulta molto combattuta e si decide, secondo la migliore tradizione, sul Passo della Colla di Casaglia, quando Kononov sferra il suo attacco a Janos Bogar, secondo classificato sul traguardo di Faenza, il quale era scattato in testa alla partenza effettuata regolarmente alle 15.00 da Firenze, transitando davanti a tutti, ai passaggi di Fiesole (10° km, 34’30”), Olmo (20° km, 1 ora 11’02”) e Borgo San Lorenzo (35° km, 2 ore 09’03”). Al Passo della Colla (50° km, 3 ore, 25’14”), per la prima volta gran premio della montagna della “Cento”, Kononov passa in testa con 1’14” di vantaggio su Bogar, che si riduce a 6” a Casaglia, prima di crescere nuovamente fino ai 7’36” finali del traguardo di Faenza, quando Kononov fa registrare il tempo di 7 ore 9 minuti e 16 secondi. Più incerta la lotta per gli altri piazzamenti, che vede quali protagonisti altri due atleti russi, Valeri Siniouschine (vincitore dell’edizione 1999 e 5° al termine della gara) e Timour Abzalilov (6°), gli italiani Giuliano Fratantonio, autore di una splendida prima parte di gara che lo porta anche al secondo posto parziale (9°), Cesare Bernabei (8°), Giacomo Romani, risalito dal 14° posto di Fiesole al 7° (primo romagnolo in classifica) e Gaetano Cardia 4° (primo italiano), e lo slovacco Ondrej Gondas, che conquista il terzo gradino del podio (14’29” il suo ritardo da Kononov). La “100” del Duemila incontra anche la pioggia, abbattutasi violentemente alla testa della corsa intorno alle 19.00 circa e sul traguardo di Faenza fino alle 21.15 circa, rischiando di registrare il primo arrivo bagnato della sua storia. Fra le donne vince la favorita tedesca Anke Descher. La trentatreenne atleta di Gatersleben, dopo la partenza a razzo della tunisina Leila Bourghiba Akkari, scoppiata poco prima di Borgo San Lorenzo, mantiene saldamente il comando della corsa, giungendo al traguardo in 8 ore 57’18” (1 ora 49’02” dopo Kononov) con 11’44” di vantaggio sulla romagnola Maria Luisa Costetti, autrice di uno splendido finale.
2001: Kononov nella leggenda e gli italiani sugli scudi. Con la vittoria di quest’anno, la sesta della serie (prima aveva trionfato nel 1993, ‘94, ’95, ’97 e 2000), il fondista russo Alexey Kononov entra definitivamente nella leggenda della “Cento” e del granfondismo mondiale. Con una condotta di gara pressoché perfetta, anche grazie all’esperienza accumulata durante le sue precedenti partecipazioni, Kononov conclude la “Cento” col ragguardevole tempo di 7h02’01” (7’15” in meno rispetto al 2000). Insieme a lui, dopo molti anni, sono gli italiani i veri protagonisti della 29^ edizione della corsa. Infatti, due atleti del nostro Paese, l’abruzzese Mario Fattore (7h9’39”), 2° classificato e campione italiano Fidal 2001, e l’imolese Andrea Bernardi (7h11’ 55”), 3° classificato, salgono sul podio, mentre altri cinque connazionali entrano nei primi dieci. Fra le donne successo della lecchese Monica Casiraghi, campionessa italiana Fidal 2001, che vince con l’ottimo tempo di 8h11’43” (14^ assoluta), davanti alla russa Marina Mychlianova, alla prima “Cento”, e alla tedesca Anke Drescher, vincitrice delle ultime tre edizioni. La fase decisiva della corsa, partita regolarmente da Firenze, non avviene secondo tradizione sul Passo della Colla (50° km), ma subito dopo Crespino (55° km), dove Kononov, raggiunto il connazionale Valeri Siniouschkine, a sua volta primo sulla Colla con 25” di vantaggio su di lui e 2’ sull’italiano Fattore, lo supera e arriva solitario sul traguardo di Faenza. Secondo e terzo, entrambi in rimonta, sono Fattore (7’38” il suo ritardo) e Bernabei (9’54” il suo distacco), mentre Siniouschkine crolla e giunge 4°. Gli iscritti alla “Cento” 2001 sono stati 2.244, i partenti 1.811, mentre i fondisti giunti al traguardo sono risultati 880 (+36 rispetto al 2000), di cui 839 italiani e 41 stranieri di 17 Paesi: 7 tedeschi, 5 russi, 5 sloveni, 5 ceki, 4 statunitensi, 3 argentini, 3 svizzeri, 2 francesi, 2 austriaci, 2 messicani, 1 canadese, 1 israeliano, 1 ungherese (ritirati gli atleti slovacchi, ucraini, britannici e l’amatore polinesiano).
2002: Doppio bis di Stefano Sartori all’edizione del Trentennale. La “Cento del Passatore” torna a parlare italiano nell’edizione del Trentennale, grazie al trentino STEFANO SARTORI, che fin dall’inizio impone alla gara un ritmo elevato (17,2 km all’ora fino a Borgo San Lorenzo), da stroncare sul nascere le eventuali velleità degli avversari, in primis il russo Alexey Kononov, il più temibile di tutti per l’esperienza e l’inavvicinabile palmares. La corsa, partita regolarmente da Firenze, si decide a Fiesole, quando Sartori, dopo 34’ dal via, attacca l’atleta russo lungo la salita verso Vetta della Croci. Al passaggio di Olmo (515 m slm), l’atleta trentino ha un 1’ di vantaggio, incrementato a 3’49” a Borgo San Lorenzo (289 m), quindi a 4’52” sul Passo della Colla di Casaglia (913 m), dove si aggiudica il GPM “Francesco Calderoni”, nonostante il tentativo di Kononov che a Razzuolo recupera 20”. Alle porte di Marradi, quando il russo entra in crisi e si ritira, il vantaggio del granfondista di Pergine Valsugana sale a 9’50” nei confronti del suo nuovo inseguitore, l’ucraino Stanislav Lazyuta, una delle sorprese della corsa, il quale non impensierisce mai il battistrada. Sartori, infatti, raggiunto il vantaggio massimo di circa 12’ sul fondista di Kiev, ben gestisce la parte finale della corsa, passando da Fognano con 10’30” di vantaggio, ridotti a circa 9’ a Brisighella, quindi ai 4’52” finali di Faenza, dove registra il tempo di 7h9’48” e si aggiudica per la seconda volta la “Cento” e il titolo italiano, come aveva fatto nel ’98. Degli altri atleti una buona gara hanno disputato il milanese Mario Ardemagni (3°), autore di una grande rimonta sul Passo della Colla e il ravennate Giacomo Romani (5°), preceduto da uno dei favoriti della vigilia, il greco Yiannis Kouros. Fra le donne successo a sorpresa della ravennate MARIA LUISA COSTETTI (8h55’02”: 15’48” in meno rispetto allo scorso anno), campionessa italiana di gran fondo anche nel 2001, che all’altezza di Brisighella (a 9 km dal traguardo) raggiunge e supera la favorita tedesca Anke Drescher, tre volte vincitrice della “Cento” (1998, ’99 e 2000). Infine, i grandi numeri della 30^ “Cento”: 1.781 partenti, di cui 914 (51,32%) giunti al traguardo di Faenza (858 italiani, 49 europei, 1 iraniano, 1 israeliano, 2 statunitensi e 3 argentini).
2003: Trionfo italiano: 1° Fattore, 2° Ardemagni, 3° Sartori, e bis della Casiraghi tra le donne. Mario Fattore, 28enne granfondista di Mozzagrogna (Chieti), vince in solitudine la 31^ edizione del “Passatore”, aggiudicandosi anche il titolo italiano Fidal di categoria con il tempo di 6h54’04”, davanti ad altri due italiani, il milanese Mario Ardemagni ( 2° in 7h03’16”), vice campione europeo e recordman italiano (6h33’22”), e il trentino Stefano Sartori (3° in 7h07’42”), vincitore nel 1998 e 2002, nonché campione italiano uscente. Era dall’ormai lontano 1981 che non capitava un podio tutto italiano (allora vinse Vito Melito davanti a Loris e Elvino Gennari). La vittoria dell’atleta abruzzese conferma i pronostici della vigilia che vedevano per la prima volta dall’85 gli italiani favoriti, sia in campo maschile, che femminile, dove ha vinto la grande favorita della vigilia, quella Monica Casiraghi da Lecco, vincitrice anche nel 2001, che ha preso il comando della corsa fin dalle prime battute, portandola a termine con in tempo non lontano dal suo record italiano (7h28’00”). Il ‘Passatore’ ha trovato tra i suoi mattatori l’immarcescibile russo Kononov, sei volte vincitore della supermaratona tosco-romagnola, i citati Fattore, Sartori e Ardemagni, quindi l’ucraino Lazyuta (2° nel 2002), l’altro russo Tyajkorob, lo sloveno Zepic, il faentino Gorini, i fratelli imolesi Andrea e Cesare Bernabei e Caravaggio. A Ronta, dove la coppia Fattore-Kononov transitava appaiata, il fondista abruzzese sferrava il suo attacco a Kononov e giungeva in solitario al Passo della Colla di Casaglia, con 5’30” su Kononov, a sua volta preceduto da Ardemagni, ma seguito da un Sartori in crescita, qujndi dagli altri prima citati. A San Cassiano, mentre Fattore e Ardemagni volavano verso il traguardo, Sartori avviava la sua rimonta su Kononov e conquistava il terzo posto al traguardo di piazza del Popolo a Faenza con il tempo di 7h07’42”, 2’06” migliore di quello da lui conseguito lo scorso anno quando vinse. A conferma che il podio italiano del ‘Passatore’ 2003 è davvero di grandissima qualità. Gli iscritti sono risultati 1.710, di cui 910 (53,21%) giunti al traguardo di Faenza (4 in meno rispetto all’edizione 2002). Di questi, 868 italiani e 42 stranieri.
2004: Al ‘Passatore’ l’Italia é Prima in Europa con uomini e donne. Poker europeo dell’Italia alla 32^ edizione della Cento Chilometri del Passatore – Firenze-Faenza, che ha assegnato i titoli Europei Iau (e Italiani Fidal) di gran fondo 2004, grazie alle vittorie individuali di Mario Ardemagni, nella gara maschile, con il nuovo doppio record del ‘Passatore’ ed italiano di gran fondo, miglior prestazione stagionale mondiale sulla distanza (6h31’44”6), e di Monica Casiraghi (8h03’03”), in quella femminile. E grazie alle vittorie dei team azzurri: 1^ Italia (Mario Ardemagni; Stefano Sartori, 4°; Lorenzo Trincheri, 9°) nella gran fondo maschile, con il tempo complessivo di 20h40’30”, davanti a Russia e Gran Bretagna; prime le azzurre nella corsa femminile (Monica Casiraghi; Giovanna Cavalli, 4^; Elvira Zoboli, 6^), in 25h22’11”, davanti a Germania e Francia. Il ‘Passatore’ 2004, partito puntualmente alle 15.00 da Firenze, si è deciso nei pressi di Ronta (40° km), quando Ardemagni ha attaccato e staccato i quattro compagni di strada con cui era partito insieme da Firenze (il campione mondiale in carica Mario Fattore, il pugliese Giuseppe Gallitelli, poi scivolato nelle retrovie, lo spagnolo Martin Fermin e lo scozzese Simon Pride), quindi ha raggiunto e superato, uno dopo l’altro, il carneade rumeno Gigea Martin, il giovane russo Igor Tyazhkorob e la terza punta azzurra Stefano Sartori, autore di una rimonta dall’8° posto di Fiesole al 1° di Borgo S. Lorenzo. L’atleta milanese è passato primo al Passo della Colla di Casaglia (913 m), dove si è aggiudicato il Gran Premio della Montagna messo in palio dalla sezione faentina dell’Uoei in memoria di Francesco Calderoni, suo presidente negli Anni Settanta-Ottanta, ed inventore della ‘Cento’ nel ‘73 insieme a Alteo Dolcini. Dietro ad Ardemagni, con 3’58” di distacco, transitava la coppia Martinez-Fattore, quindi Pride (a 4’20”), l’ucraino Serhiy Oksenyuk (7’02”) e Sartori (a 8’37”). A Marradi (65° km), mentre un Fattore in giornata no si ritirava, seguito poco dopo dall’ucraino Oksenuyk, Ardemagni portava il suo vantaggio a 8’ sulla nuova coppia inseguitrice Martinez-Pride, mentre gli altri fondisti più accreditati (Sartori, i russi Beloslutsev, in rimonta, Kruglikov, vincitore del ‘Passatore’ 1996, e Tyazhkorob, il tedesco Sommer e l’altro italiano Trincheri) registravano distacchi più elevati. A Faenza, in piazza del Popolo, Ardemagni entrava da vero trionfatore e a suon di record vinceva la 32^ edizione della ‘Firenze-Faenza’, aggiudicandosi anche il titolo italiano Fidal di categoria. 2° lo spagnolo Martinez (6h48’07”), che conteneva la rimonta di Pride, giunto 3° appena 40” dopo di lui. Fra le donne successo di Monica Casiraghi (1969) di Missaglia (Lecco), già vincitrice delle edizioni 2001 e 2003, nonché campionessa mondiale e italiana in carica, prima fin dall’inizio ed alla fine 39^ assoluta con il tempo di 8h03’03”. Dietro di lei le francesi Karine Herry (8h12’08”) e Magali Reymoneng-Maggiolini (8h26’52”). Gli iscritti sono risultati 1.851 (+141 rispetto al 2003), di cui 1.483 partenti e 1.180 (+ 270 rispetto al 2003) giunti al traguardo di Faenza (oltre 350 stranieri).
2005: Parla italiano anche il 33° Passatore con Mario Fattore e Paola Sanna. Bellissima e sofferta vittoria italiana alla 33^ edizione del ‘Passatore’, con podio pressoché tricolore in entrambe le categorie. Tra gli uomini, 1° Mario Fattore (classe 1975) di Mozzagrogna (Chieti), con il tempo di 7h02’46”60, campione mondiale 2002 e neo campione italiano Fidal 2005 di gran fondo, che ha riconfermato il doppio bis ‘Passatore-titolo italiano’ 2003; 2° Stefano Sartori (1965) di Pergine Valsugana (Trento), con il tempo di 7h07’25”00, vincitore del ‘Passatore’ ‘98 e 2002; 3° il russo Denis Zhalibin, seguito dai connazionali Ildar Akhmetshine, in testa fino al GPM “Francesco Calderoni”, e Valeri Siniouschkine, vincitore nel ‘99. Tra le donne, prima vittoria della bergamasca Paola Sanna (classe 1977), giunta a Faenza poco prima di mezzanotte, in 8h59’19”20, precedendo le connazionali Maria Luisa Costetti (1961) di Bagnacavallo (Ravenna), vincitrice del ‘Passatore’ 2002, e Daniela Fiumara di Pero (Milano). Prima straniera, l’ungherese Maria Horvath di Budapest, giunta 6^ in 11h35’38”75. La ‘100 Km’, partita regolarmente alle 15.00 sotto un gran caldo (35° gradi a Firenze, scesi a 25° sul Passo della Colla di Casaglia) si è decisa – un po’ come ai vecchi tempi – nei pressi di Ronta (40° km), quando Fattore ha attaccato, recuperando gran parte dello svantaggio accumulato nei confronti di Akhmetshine (poco meno di 13’), transitato in testa ai passaggi di Fiesole (2’30”, il suo vantaggio), Olmo (5’50”) e Borgo San Lorenzo (11’48”). L’atleta abruzzese, passato sulla Colla 1’15” dopo il russo, lo superava a Casaglia (52° km) e proseguiva solitario fino a Faenza. Dietro di lui crollava il favorito della corsa, il milanese Mario Ardemagni, campione mondiale, europeo e italiano uscente, vincitore a suon di record (6h31’44”6) del ‘Passatore europeo’ 2004 (si ritirava a Casaglia). Recuperava invece posizioni su posizioni Sartori, precedendo i russi Zhalibin, Sinioouschkine e perfino Akhmetshine, il quale superata la ‘crisi’ di Marradi concludeva 4°. Buone prestazioni anche per altri quattro italiani: Giorgio Mori (6°), Alessandro Arnaudo (7°), Pier Giuseppe Bertola (8°) e Valentino Caravaggio (9°), vincitore del Trittico delle Ceramiche 2003. 10° lo statunitense Gaylord Topher, migliorando di 21 posizioni la prestazione 2004. Grande protagonista – si diceva – il gran caldo, che ha fatto moltissime ‘vittime’: ben 562 podisti si sono ritirati sui 1.371 partenti. ‘Appena’ 809 sono giunti a Faenza (uno dei quali è stato squalificato). Bene anche l’atleta dell’estremo Paolo Venturini, alla sua prima ‘100 Km’, conclusa al 15° posto. Al traguardo anche i recordman di presenze: il lughese Vittorio Piva, 68 anni, unico fondista ad aver partecipato a tutte le 33 edizioni della ‘Cento’ (ultimo classificato), ma anche il podista più anziano, l’81enne veronese Walter Fagnani, 470° assoluto in 15h10’15”20; poi la faentina Marta Billi e la padovana Natalina Masiero, decane del ‘Passatore’ con 23 presenze. Fra i dodici diversabili (tutti al traguardo), vittoria del piemontese Gianfranco Pigozzo (1955).
2006: Con Calcaterra e Carlin ‘doppio podio’ italiano. Il trentaquattrenne taxista romano Giorgio Calcaterra, alla sua prima 100 chilometri, ha centrato la vittoria al mitico ‘Passatore’, la più antica e famosa corsa sulla distanza del mondo e si è laureato campione italiano Fidal nella specialità dei 100 km su strada, con l’ottimo tempo di 6h45’24”, sesta miglior prestazione di sempre della ‘Firenze-Faenza’, davanti al più giovane compagno di squadra e corregionale Marco D’Innocenti (trentaduenne di Subiaco), anch’egli neofita del ‘Passatore’, giunto a Faenza 2’34” dopo. Dietro di loro, a realizzare un podio tutto italiano, il vincitore dell’edizione 2005, l’abruzzese Mario Fattore (1° anche nel 2003, anno in cui ha conquistato i titoli italiano ed europeo, mentre l’anno prima aveva conseguito quello mondiale), il quale non è riuscito a tenere il passo dei battistrada (7h22’27” il suo tempo). Il trionfo italiano è stato completato dal podio azzurro anche nella categoria femminile, con la vittoria, a suon di record della corsa, dell’avvocato trentino Monica Carlin (7h51’43”; il precedente apparteneva alla britannica Eleanor Adams, che lo aveva stabilito nel 1991: 7h52’15”), la quale ha preceduto di 18’33” la bergamasca Paola Sanna (1^ nel 2005) e di 1h17’25” la sempre sorridente ravennate Maria Luisa Costetti (2^ lo scorso anno e nel 2000, nonché vincitrice nel 2002). Era dal 1983 che non si registrava il ‘doppio podio’ azzurro, con atleti stranieri in gara; quell’anno vinsero il reggiano Mauro Cilia (2° il ternano Fausto Coletti, 3° il sassarese Fred Muller) e la ravennate Anna Zacchi (2^ la faentina Irene Bandini, 3^ la cesenate Giuseppina Randi). Il ‘Passatore’, partito dalla fiorentina piazza della Signoria alle ore 15.01 di sabato 27 maggio, si era deciso, come non capita quasi mai, fin da subito in entrambe le categorie, con la coppia Calcaterra-D’Innocenti a tirare insieme al fiorentino Luca Barboncini (ritiratosi a Borgo S. Lorenzo); anche Carlin andava subito davanti tra le donne, con Sanna alle sue spalle che non mollava (alla fine si migliora di oltre 49’ rispetto al 2005), ma perdeva terreno a poco a poco. Dietro la ‘coppia de’ Roma’ si portavano Fattore, il trentino Stefano Sartori (vincitore nel 1998 e nel 2000) e il quartetto russo con Ildar Akhmetshine (4° nel 2005, ma quest’anno ritirato), Alexei Belosloudtsev (alla fine 5°), Igor Tyazhdrob (anch’egli ritirato) e Timur Abzalilov (11°). Ma al Passo della Colla (963 metri slm, Gran Premio della Montagna “Checco Calderoni”), Calcaterra e D’innocenti facevano il vuoto alle loro spalle (Fattore passava dopo 8’38”, Sartori dopo 9 minuti esatti), mentre i russi crollavano. Calcaterra vinceva la gara poco dopo Fognano quando staccava in progressione D’Innocenti e andava a vincere a Faenza, in una gremita e festante piazza del Popolo. Dietro di loro doveva esserci Sartori (aveva staccato Fattore fin dalla discesa di Casaglia), ma, complice una crisi inaspettata a 3 km dal traguardo, era costretto a fermarsi. Ripartito, con Fattore già lontano, Sartori ha comunque conquistato il 4° posto. Tra i ‘diversabili’ (10 in gara) vittoria del polacco Bogdan Krol, giunto al traguardo sulla sua handibike in 4h40’13”. All’arrivo anche i recordman di presenze: il lughese Vittorio Piva, 69 anni, unico fondista ad aver partecipato e concluso tutte le 34 edizioni della “Cento” (questa volta fuori tempo massimo), e la faentina Marta Billi: 27 presenze al suo attivo, di cui 24 concluse. Infine, i numeri: 1.398 podisti al via (27 in più rispetto al 2005), di cui il 28% per la prima volta (+20% tesserati Fidal); tra loro, 133 donne, 48 stranieri e 10 atleti ‘diversabili’; 917 al traguardo (109 in più rispetto al 2005).
2007: Vittoria bis di Giorgio Calcaterra. Il maratoneta romano Giorgio Calcaterra, taxista nella vita, bissa il successo 2006 e conquista il 35° Passatore in 6h49’02”, settima miglior prestazione di sempre della Firenze-Faenza (3’28” in più rispetto all’edizione precedente), ancora una volta davanti al corregionale Marco D’Innocenti, giunto a Faenza 16’03” dopo di lui. 3° l’esordiente russo Alexander Vishnyagov, a 31” dal fondista di Subiaco, quindi il sorprendente (e rimontante) Marco Boffo (4°, 7h14’49”), il secondo podista russo, Alexey Izmailov (5°, 7h30’38”), e altri cinque italiani: Mario Fattore, vincitore nel 2003 e nel 2005 (6°, 7h51’24”), Pio Malfatti (7°, 7h53’24”), Graziano Tamai (8°, 8h13’18”), Stefano Sartori, mito del granfondismo mondiale (9°, 88h26’42”) e Daniele Giusti, primo toscano assoluto (10°, in 88h31’20”). Primo romagnolo, il redivivo Giacomo Romani di Alfonsine (13°, 8h35’52”); primo faentino, Luigi Bandini (33°, 9h19’00”). Il trionfo italiano è completato dalle donne, grazie alla splendida vittoria della bergamasca Paola Sanna (1^ anche nel 2005 e 2^ nel 2006), in 8h33’38” (12° tempo assoluto), davanti alla bolognese Roberta Monari, mai così in alto (2^, 8h58’09”) e alla ligure Sonia Ceretto, 3^ in 9h36’52”. La favorita trentina Monica Carlin, vincitrice nel 2006 col nuovo record della corsa (7h51’43”), in crisi lungo la Colla, si ritira a 2 km dalla vetta. La Cento, partita sabato 27 maggio da Firenze (alle 15.00, da piazza della Signoria), si decide all’inizio grazie alla coppia Calcaterra-Vishnyagov che tira d’amore e d’accordo fino ai piedi del Passo della Colla (963 metri slm, GPM Checco Calderoni), quando Calcaterra (all’altezza di Ronta, 40° km) aumenta gradualmente l’andatura staccando il russo, vincendo il GPM e giungendo poi per primo sul traguardo di Faenza sotto la pioggia (evento quanto mai raro), con oltre un quarto d’ora di vantaggio su D’Innocenti, che nel finale supera il russo Vishnyagov. Tra i diversabili (9 in gara) vittoria del campione italiano di categoria Roland Ruepp, giunto al traguardo sulla sua handibike in 4h00’50”, nuovo record della gara, alla media strepitosa di 25 km orari, che si aggiudica il Gran Premio “Giuliano Vignozzi”, intitolato al podista diversabile di Lastra a Signa scomparso nel settembre 2006, quattro volte vincitore del Passatore. Infine, i numeri della Firenze-Faenza: 1.425 podisti al via (27 in più rispetto al 2006), di cui 444 partecipanti per la prima volta (756 erano i tesserati Fidal); al traguardo sono giunti in 959 (42 in più rispetto al 2006). All’arrivo anche i decani della corsa: il lughese Vittorio Piva, 70 anni, unico fondista a concludere tutte le edizioni (una fuori tempo massimo) della Cento (919°, 19h07’21”) e la faentina Marta Billi (28 presenze, di cui 25 portate a termine (940^, in 19h43’26”). All’arrivo anche il podista più anziano, Walter Fagnani, 83 anni il 17 settembre 2007, di Verona, (626°, 15h09’50”), alla sua 34^ 100 Km, e il più giovane, anch’egli veronese, Francesco Castellani, 21 anni il 22 dicembre 2007 (327°, 12h49’45”). Da segnalare anche l’arrivo del giornalista-podista faentino Tiziano Zaccaria (Il Resto del Carlino), al suo primo Passatore, giunto 300° assoluto in 12h39’27”.
2008: Tris di Giorgio Calcaterra, Campione Italiano insieme a Monica Carlin. Il romano Giorgio Calcaterra centra il terzo ‘Passatore’ consecutivo e si laurea campione italiano Fidal nella specialità dei 100 km su strada con il personale sulla distanza di 6h37’45” (6h49’02”, quarta miglior prestazione di sempre della ‘Firenze-Faenza’: 7’39” in meno rispetto al suo precedente personale e ben 11’17” in meno rispetto alla ‘Cento’ 2007), con 22’58” di vantaggio sul secondo classificato, il veneziano Marco Boffo (4° nel 2007), che si è migliorato di oltre 14 minuti, e di 15’05” sul 3°, il russo Alexey Izmailov (5° nel 2007), a sua volta miglioratosi di circa 27’ rispetto alla 35^ edizione. Dietro di loro, l’altro russo Vsevolod Khudyakov (4°, in 7h06’23”), quindi il sorprendente torinese Francesco Caroni (5°, in 7h13’04”), seguito dal vicentino Andrea Rigo (6°, in 7h22’59”), da altri due podisti russi, Alexander Vishnyagov (7°, in 7h31’43”: lo scorso anno giunse 3°) e Oleg Bajenov ( 8°, in 7h42’05”) e da due italiani: Pio Malfatti (9°, in 7h53’06”: nel 2007 giunse 7° con 18” in più) e il cinquantunenne podista bergamasco Mario Pirotta, (10°, in 7h51’24”). Primo romagnolo, il ravennate Massimo Lusardi (16° assoluto, in 8h32’45”), davanti al faentino Marco Piazza (18° assoluto, in 8h37’48”); primo toscano, il fiorentino Enrico Bartolini (22° assoluto, in 8h45’51”), davanti al pratese Carmine Ugolini (45° assoluto, in 9h20’34”). Il trionfo italiano è completato dal podio femminile, tutto azzurro, con la splendida vittoria a suon di record personale della podista trentina Monica Carlin, già vincitrice del ‘Passatore’ 2006. Il suo tempo – 7h39’43” – è anche la miglior prestazione della 100 Km del Passatore, sia in termini assoluti, sia in base alla nuova variazione del percorso, come noto ridotto e certificato dalla Fidal, a partire da questa edizione, sulla distanza dei 100 km esatti. Carlin si è migliorata di ben 11’55” rispetto alla sua precedente prestazione del 2006. Seconda la bergamasca Paola Sanna (1^ nel 2005 e 2007, 2^ nel 2006), in 8h38’49” (19^ assoluta), davanti alla bolognese Roberta Monari, mai così vicina (3^, in 8h41’35”, miglioratasi di 16’34” rispetto al 2007). Il ‘Passatore’, partito regolarmente dalla fiorentina via de’ Calzaiuoli, alle ore 15.00 di sabato 31 maggio, si è deciso fin da subito grazie alla coppia Giorgio Calcaterra-Marco D’innocenti (2° nel 2006 e 2007), che hanno impresso un ritmo elevato (con un tempo inferiore di oltre 2’ rispetto ai primi passaggi 2007), tirando d’amore e d’accordo fino a Vetta le Croci (km 22). Il ritmo alto e regolare di Calcaterra ha però stroncato il podista di Subiaco (si è ritirato dopo Borgo S. Lorenzo, per l’esattezza a Madonna dei tre fiumi), lasciando così al granfondista romano l’onore e l’onere di vincere in bella solitudine la sua terza ‘Firenze-Faenza’ consecutiva, dopo essere passato in testa al Passo della Colla (963 metri slm, GPM Uoei “Francesco Calderoni”). Calcaterra ha tagliato il traguardo della manfreda piazza del Popolo, piena di gente, tra cui non pochi studenti partecipanti alle quattro staffette collaterali della manifestazione, con circa 23’ di vantaggio – come ricordato – su Boffo, il quale aveva a sua volta superato il russo Izmailov prima di Marradi (km 65). Infine, i numeri: 1.465 iscritti, 1.391 podisti al via (34 in meno al 2007), di cui 442, che l’hanno disputata per la prima volta, 777 tesserati Fidal, 138 donne, 57 stranieri provenienti da 18 Paesi; al traguardo sono giunti 987 podisti: 28 in più rispetto al 2007.
2009: POKER CONSECUTIVO DI GIORGIO CALCATERRA. Sempre lui, il romano Giorgio Calcaterra centra per la quarta volta consecutiva il ‘Passatore’ n. 37. Potremmo chiudere qui, ma ovviamente non possiamo farlo, perché, pur con un tempo alto 6h56’37”(18’52” in più rispetto al 2008), Calcaterra raggiunge un traguardo finora mai raggiunto da nessun podista della Firenze-Faenza, appunto i quattro successi in quattro edizioni di fila. Il podista-tassista romano vince con 19’22” di vantaggio sul 2° classificato, il redivivo conterraneo Marco D’Innocenti, 2° anche nel 2006 e nel 2007 (7h15’59”), e con 22’40” sul 3°, il ventenne siberiano Svevolod Khudyakov (4° nel 2008). Dietro di loro, l’imolese Andrea Bernabei (4°, in 7h06’23”), primo romagnolo e vincitore del “Trittico di Romagna”, che, oltre al ‘Passatore’, comprende Maratona del Lamone di Russi e 50 Km di Romagna di Castel Bolognese (per la cronaca, tra le donne, il ‘Trittico’ se lo è aggiudicato la ravennate Paola Fuschini: 10h49’39”). Dopo Bernabei, sono arrivati l’immarcescibile trentino Stefano Sartori, 1° nelle edizioni 1998 e 2002 (5°, in 7h35’51”), il bolognese Luigi Quadri (6°, 7h44’07”), la prima donna, la russa Irina Vishnevskaya, 7^ assoluta in 7h50’04”, quindi cinque italiani: un altro romano, Franco Bruno (8°), il calabrese Leonardo Sestito (9°), che ha battuto allo sprint i lombardi Cristian Colombo (10°) e Leandro Guarnieri (11°) e il maratoneta piemontese Daniele Gaido (12°), alla prima ‘Cento’. Venendo alle donne, detto della russa Vishnevskaya, vincitrice della ‘Passatore Cup’ 2009 (6 Ore di Mosca), va segnalato l’ottimo 2° posto della bergamasca Paola Sanna, al rientro in una gran fondo (32^, in 9h05’37”), che vanta un grande palmares (due vittorie, nel 2005 e 2007, ed altrettanti secondi posti, nel 2006 e 2008), mentre al 3° posto si è classificata la veronese Chiara Pacchiega (50^, in 9h27’11”). Il ‘Passatore’, partito regolarmente dalla fiorentina via de’ Calzaiuoli, alle 15.00 di sabato 30 maggio, si è deciso subito, grazie al terzetto Khudyakov-Calcaterra-D’innocenti, che ha impresso alla corsa un ritmo molto elevato (a Fiesole, 53” in meno rispetto al 2008, saliti a -4’06” a Vetta Le Croci). Il ritmo alto imposto dal russo, con Calcaterra pochi secondi dietro a controllare, si è interrotto bruscamente dopo Borgo San Lorenzo (35° km), mentre D’Innocenti, opportunamente seguiva un ritmo più regolare a circa 7’ di distanza. Calcaterra ne ha approfittato per superare Khudyakov, sorpassato tra Ronta e Razzuolo anche dal podista di Subiaco, il quale si avvicinava al granfondista romano, che passava in testa al Passo della Colla (963 metri slm, GPM Uoei “Francesco Calderoni”) con 1’20” su D’Innocenti. Quando sembrava possibile il ricongiungimento, Calcaterra allungava con regolarità, incrementando il vantaggio fino a tagliare il traguardo della manfreda piazza del Popolo, piena di gente, tra cui gli studenti partecipanti alle staffette collaterali della manifestazione, seguito via via dagli altri citati podisti. Alle 11.00 di domenica 31 maggio saranno 993 (6 in più rispetto al 2008). Infine, le altre cifre. La ‘Firenze-Faenza’ 2009 ha registrato 1.370 iscritti, di cui 1.277 partenti (793 tesserati Fidal). Tra loro, 132 donne e 54 podisti di 16 paesi (Bermuda, Colombia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Hong Kong, Israele, Malta, Messico, Russia, San Marino, Slovenia, Svizzera, Ungheria e Usa). 493 podisti l’hanno disputata per la prima volta.
2010: GIÙ IL CAPPELLO, CALCATERRA BATTE IL CINQUE! Il trentottenne podista romano Giorgio Calcaterra, tassista nella vita, centra la quinta vittoria consecutiva al 38° ‘Passatore’ in 6h51’29”(5’08” in meno rispetto alla ‘Cento’ 2009) ed entra nella leggenda della ‘Firenze-Faenza’. Il traguardo delle cinque vittorie di fila in altrettante edizioni, infatti, non era mai stato raggiunto da nessun podista. “Re Giorgio” precede di 10’11” il 2° classificato, il russo Dmitry Tsyganov, al suo primo ‘Passatore’, che, a sua volta, anticipa di 1’24” il torinese Francesco Caroni (3°), autore di una splendida rimonta. Dietro di loro, arrivano l’ucraino Evgenii Glyva (4°, in 7h08’40”), Marco D’Innocenti, vecchia conoscenza della ‘Cento’ (è giunto tre volte secondo: 5°, in 7h10’41”), il secondo russo Alexey Izmalov (6°, in 7h13’08”), Andrea Rigo (7°, come nel 2008, in 7h22’00”), Andrea Bernabei (4° nel 2009, questa volta 8°, in 7h29’35”, e primo dei romagnoli), poi il migliore sulla carta dei russi, Svevolod Khudiakov (4° nel 2008 e 3° nel 2009, 9°, in in 7h41’33”), e Michele Evangelisti, 10°, in 7h48’39”, primo toscano. Tra le donne, vittoria a sorpresa della genovere Sonia Ceretto, 13^ assoluta, in 8h13’41”, che con una corsa regolare fa il vuoto dietro di lei, precedendo di 1h04’05” l’azzurra Lorena Di Vito e la fiesolana Cristina Pitonzo. Il ‘Passatore’ 2010, partito sabato 29 maggio dalla fiorentina via de’ Calzaiuoli con qualche minuto d’anticipo (esattamente alle 14h57’26”), si decide fin dall’inizio (è un… vizio degli ultimi anni), grazie al ritmo imposto da Calcaterra, che a Fiesole e a Vetta Le Croci precede di pochi secondi il reggiano Daniele Paladino (ritiratosi a Panicaglia), il russo Khudyakov, Marco Boffo (uscito di gara al 37° km), gli italiani D’Innocenti e Rigo, gli altri russi Izmailov e Tsyganov e l’inglese David Kirkland, alla sua prima 100 km, ritiratosi a Marradi (65° km). Ritmi elevati (anche per la soleggiata e ventilata giornata sul versante toscano), che a Borgo San Lorenzo erano incrementati da Calcaterra, con Khudyakov, staccato di 9”, che tentava di resistergli e, come accaduto nel 2009, pagava lo sforzo e si faceva superare dai connazionali Tsyganov e Izmailov, dall’ucraino Glyva e dagli italiani D’Innocenti, Rigo, Bernabei e Caroni, il quale, come ricordato, con una rimonta straordinaria conquistava la 3^ piazza. Pioggia e grandine, abbattutesi a più riprese nel tardo pomeriggio e in serata sul versante appenninico romagnolo, se rallentavano il ritmo del battistrada e dei diretti inseguitori, non influivano più di tanto su gran parte degli altri podisti, i quali – alle ore 11.00 di domenica 30 maggio, tempo massimo della corsa – superavano quota mille arrivati al traguardo faentino di piazza del Popolo. Per l’esattezza con il numero di 1.031 atleti (tra cui due diversabili) hanno realizzato il record di arrivi della corsa. Infine le altre cifre. La ‘Firenze-Faenza’ 2010 ha registrato 1.383 iscritti, di cui 1.321 partenti, con 145 donne e 69 podisti di 23 paesi (Albania, Brasile, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Israele, Messico, Norvegia, Polonia, Romania, Russia, San Marino, Senegal, Slovenia, Spagna, Sudafrica, Ucraina, Ungheria, Usa). 593 podisti l’hanno corsa per la prima volta, 825 erano tesserati Fidal. Al traguardo, come detto, sono giunti in 1.031 (38 in più rispetto al 2009).
2011: 6 VITTORIE 6 DI CALCATERRA NELL’EDIZIONE RECORD. La 39^ 100 Km del Passatore – un’edizione da record – è stata vinta dal trentanovenne romano Giorgio Calcaterra, che ha così centrato il sesto successo consecutivo, con il tempo di 6:25:47, nuovo record assoluto della gara, oltreché suo personale sulla distanza. Calcaterra ha abbassato di 5’57” il precedente record (6:31:44) di Mario Ardemagni, vincitore del “Passatore” 2004, che assegnava il titolo europeo di specialità. Edizione record anche per il personale del 2° classificato, l’abruzzese Alberico Di Cecco, giunto sul traguardo di Faenza con un tempo inferiore al record di Ardemagni: 6.28:48, a 3’01” da Calcaterra. L’essere stata la gara più veloce della sua storia è un altro record della “Cento” 2011, così come è da record (tra le edizioni del XXI secolo) il numero dei partenti – 1.562 – e soprattutto – record assoluto – il numero degli arrivati: 1.258! Calcaterra è entrato nella leggenda della “Firenze-Faenza”, perché il traguardo delle sei vittorie consecutive in altrettante edizioni non è stato mai conseguito da nessun altro podista, anche se il “mito” russo Alexey Kononov di “Passatori” ne aveva vinti sei come lui, ma in nove edizioni tra 1993 e 2001: ’93, ’94, ’95, ’97, 2000 e 2001. Dietro il duo Calcaterra-Di Cecco, a distanza… abissale, si sono classificati i russi Svevolod Khudiakov (3°, a 36’02”) e Dmitry Tsyganov (4°, a 36’57”). Splendide sorprese: il reggiano Daniele Palladino di Scandiano, 5° in 7:26:08; il redivivo brasiliano Valmir Nunes, campione del mondo 1991, titolo conquistato vincendo il “Passatore” di quell’anno (bissato nel ’92), 6° (dopo 19 anni dall’ultima partecipazione) in 7:31:40; l’esordiente marocchino El Fadil Soufyane, 7° in 7:34:07; il genovese Graziano Tamai, 8° in 7:40:10; il marchigiano Paolo Bravi, 9° in 7:40:10. Podio italiano in campo femminile, con la vittoria della favoritissima Monica Carlin, undicesima assoluta in 7:45:28: un’ottima prestazione, non lontana dal suo record della corsa (7:39:42); dietro di lei la genovere Sonia Ceretto, vincitrice dell’edizione 2010 (2^, in 8:51:57), e la comasca Barbara Galimberti (3^ in 9:24:50). Partita alle 15.00 di sabato 28 maggio da Firenze (via de’ Calzaiuoli), la “Cento” ha visto subito in testa Giorgio Calcaterra, che ha imposto il ritmo fin dalla salita di Fiesole, affiancato da Di Cecco e da Emanuele Zenucchi (ritiratosi dopo Vetta Le Croci, 23° km); a poca distanza: Marco D’Innocenti, ritiratosi a Panicaglia (32° km), Khudyakov, Tsyganov, Bravi, Marco Serasini (alla prima “Cento”, terminata al 19° posto), Stefano Sartori (11°), Palladino, Soufyane, Nunes. A Razzuolo (45° km), lungo la salita verso il Passo della Colla, Calcaterra provava a scrollarsi di dosso Di Cecco, transitando da solo sulla cima Coppi della “Firenze-Faenza” in 3h11’29”, con 40” di vantaggio su Di Cecco e 5’30” su Khudiakov. Di Cecco recuperava il distacco a Crespino (55° km), seguendo come un’ombra Calcaterra fino a San Cassiano (75° km), quando il campione romano lo attaccava per la seconda volta, distanziandolo progressivamente e giungendo a Faenza (piazza del Popolo) con oltre 3′ di vantaggio su di lui. La “Firenze-Faenza” 2011 ha registrato 1.623 iscritti (195 donne), di cui, come già scritto, 1.562 partenti e 1.258 arrivati. 924 i tesserati Fidal, 740 gli esordienti, 80 i podisti stranieri, provenienti da 23 paesi: Albania, Belgio, Brasile, Croazia, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Kazakistan, Malta, Marocco, Messico, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Russia, Senegal, Slovenia, Spagna, Usa e Ungheria.
2012: 7° SIGILLO CONSECUTIVO PER GIORGIO CALCATERRA. Incredibile Giorgio Calcaterra! A quant’anni compiuti, l’ultramaratoneta romano ha centrato il settimo successo consecutivo al ‘Passatore’ del quarantennale (26-27 maggio 2012), con il tempo di 6:44:51, appena 34 giorni dopo aver conquistato il titolo mondiale di specialità (a Seregno, il 22 aprile). Calcaterra è entrato definitivamente nella leggenda della ‘Firenze-Faenza’, perché con il traguardo delle sette vittorie consecutive in altrettante edizioni, un risultato mai conseguito da nessun altro atleta, ha superato il mito russo Alexey Kononov che, come noto, di ‘Passatori’ ne ha vinti sei: 1993, ’94, ’95, ’97, 2000 e 2001. Calcaterra ha preceduto di 7:09 l’esordiente Pietro Colnaghi (6:51:59), lombardo di Merate, conosciuto nelle terre tosco-romagnole per aver corso, fra le altre, la Maratona del Mugello (2° nel 2009 e 4° nel 2010). Splendida conferma dopo di loro, l’emiliano Daniele Palladino (5° nel 2011), terzo a 22:14 (7:07:05). Tra le donne, quarto successo della trentina Monica Carlin, a suon di record della corsa: 7:35:07 (4:35 in meno rispetto al record precedente, che le apparteneva), davanti all’esordiente russa Irina Pankosvskaya (8:02:54), che ha rimontato nel finale Paola Sanna (8:04:05). Dopo il via, Calcaterra è schizzato subito in testa, affiancato da Colnaghi e dal russo Alexey Izmailov, dopo Fiesole scivolato mestamente nelle retrovie. Dietro di loro un quintetto composto da Marco D’Innocenti, Francesco Caroni, Marco Boffo, Antonio Armuzzi e dal secondo russo Dmitri Tsyganov, seguito a pochi metri dal capoverdiano Adilson Fortez Spencer Varela, poi da Daniele Palladino, Marco Cerasini, e Andrea Bernabei. Lungo la salita verso il Passo della Colla, Calcaterra attaccava Colnaghi, transitando da solo sulla ‘vetta Coppi’ della ‘Firenze-Faenza’ in 3:13:36, con circa 2’ di vantaggio su lui, un vantaggio che incrementava progressivamente verso Faenza: 3’, a Marradi, 5’, a Brisighella, fino ai 7:09 finali di Faenza. Dietro il duo di testa si scatenava invece la bagarre, che ha portato a continui cambiamenti, stabilizzatisi dopo Marradi (62° km). Calcaterra giungeva in piazza del Popolo, in un tripudio di folla, così come Colnaghi, autore di una bella prestazione alla sua prima ‘Firenze-Faenza’. Dopo di loro, come già ricordato, il reggiano Palladino, che precedeva di 6” il russo Tsyganov (4°), quindi Boffo (5°, in 7:08:44), il capoverdiano Fortez Spencer Varela (6°, in 7:10:43), anch’egli all’esordio, Caroni (7°, in 7:18:13), Armuzzi (8°, in 7:23:21), Izmailov (9°, in 7:33:08) e l’imolese Bernabei (10°, in 7:34:40), primo dei romagnoli. La 100 Km del Passatore 2012 ha registrato 2.112 iscritti, di cui 2.035 partenti, 1.635 dei quali sono giunti al traguardo. 1.256 i tesserati Fidal, 844 gli esordienti, 257 le donne e 78 i podisti provenienti da 23 paesi esteri: Albania, Austria, Belgio, Canada, Capoverde, Equador, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Iran, Kazachistan, Messico, Norvegia, Polonia, Repubblica Ceka, Repubblica di San Marino, Russia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti e Svizzera.
2013: OTTO SU OTTO PER CALCATERRA. Non finisce di stupire, Giorgio Calcaterra! A 41 anni suonati, l’atleta romano ha conquistato l’ottava successo vittoria al ‘Passatore’, col tempo di 6:39:59, conquista anche il titolo italiano assoluto Fidal 2013 di specialità. Calcaterra si è confermato non soltanto il miglior specialista italiano e mondiale sulla distanza dei 100 km su strada, ma il vero e proprio “mito vivente” della ‘Firenze-Faenza’. I suoi otto su otto successi consecutivi in altrettante edizioni costituiscono, infatti, un risultato unico, mai conseguito da nessun altro atleta, anche confrontando l’albo d’oro delle principali ultramaratone del mondo. L’ultramaratoneta ha preceduto di 9:54 l’ucraino Evgeni Glyva (6:49:53), già 4° nel 2010, anno della sua precedente partecipazione, e di 18:02 l’esordiente Hermann Achmuller (6:58:01), altoatesino di Brixen-Bressanone. Dopo di loro, splendida conferma del romagnolo Marco Serasini (13° nel 2012), quarto a 25’ esatti dal vincitore (7:04:59). Tra le donne, successo dell’esordiente atleta croata Marija Vrajic (8.06:50), davanti alla sempre grintosa bergamasca Paola Sanna (8:27:27), il cui palmares parla da solo – due vittorie nel 2005 e 2007, tre secondi posti nel 2006, 2008 e 2009, e un 3° posto lo scorso anno –, e alla toscana Cristina Pitonzo (9:05:51), 5^ nel 2012. Dopo la partenza, avevnuta sotto la pioggia, abbattutasi su Firenze per tutta la mattinata e fino ad un’ora dopo la partenza (e con 8 gradi di temperatura), la corsa si è svolta praticamente tutta in un clima a dir poco autunnale (6 gradi a Vetta le Croci, 3 al passo della Colla di Casaglia, di nuovo 6 a Marradi, al passaggio dei battistrada, poi ancora 8 a Faenza, quando una pioggerellina fine fine ha accolto il vincitore), soprattutto per la gran parte dei partecipanti che ha corso durante la notte. Rispetto alle ultime edizioni, in testa alla gara non si è portato Calcaterra, ma un altro atleta, il ventinovenne ucraino di Kiev Evgeni Glyva: primo a Fiesole (km 7,5) con 6” sulla coppia Calcaterra-Achmuller, aumentati a 1’55” a Vetta le Croci (km 16,5), a 2’33” a Borgo San Lorenzo e a circa 4’ sulla Colla (km 48). Calcaterra, che aveva staccato Achmuller a Razzuolo (45 km), raggiungeva Glyva poco dopo Crespino (km 56) ed aumentava progressivamente il suo vantaggio sull’ucraino, il quale ha comunque confermato il pronostico della vigilia che lo indicava quale principale outsider dell’atleta romano, mentre Achmuller, arrivato fino a circa 30 secondi da Glyva, ha pagato lo sforzo nel finale, conquistando un ottimo terzo posto (oltre al premio per il miglior esordiente). Dietro ai tre battistrada si sono alternati numerosi atleti, alcuni dei quali hanno patito più di altri pioggia e freddo e sono stati costretti al ritiro. A Faenza, dopo Calcaterra e gli altri tre atleti citati in precedenza, sono giunti, nell’ordine, Silvano Beatrici (5°, in 7:17:34), Francesco Milella (6°, 7:24:01), Massimo Poggiolini (7°, 7:27:52), Antonio Armuzzi (8°, 7:36:30), Andrea Bernabei (9°, 7.39:21) e l’olandese Danny Van Den Ham (10°, 7.52:13). Al traguardo di Faenza sono giunti 1.451 atleti, compresi 11 diversabili, il primo dei quali è stato il campione italiano Paolo Cecchetto, che ha raggiunto piazza del Popolo sul suo ‘ciclone’ in 4:06:01. Tra gli arrivati, segnaliamo il podista più giovane (il faentino Lorenzo Vignoli, 20 anni (14:24:34) e i decani della corsa (40^ presenza): il ‘mitico’ Walter Fagnani, 88 anni, di Verona, 1.359°, in 17:52:59, e Marco Gelli, 61 anni, di Sesto Fiorentino, 1.430°, in 19:27:10; al traguardo anche la decana delle donne (31^ presenze), la padovana Natalina Masiero, 780^, in 13:31:11. Primi tra i fiorentini Luca Piscopo (9.54:28) e Alessia La Serra (11:11:27), e tra i faentini, Massimo Ragazzini (8:24:27) e Anna Maria Lega (10.28:00). La ‘Firenze-Faenza’ 2013 ha registrato 2.035 iscritti, di cui 1.782 partenti, con 246 donne e 79 podisti di 26 paesi esteri: Australia, Austria, Belgio, Croazia, Equador, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Israele, Kazakistan, Norvegia, Paesi Bassi, Perù, Repubblica Ceka, Repubblica di San Marino, Romania, Russia, Slovacchia, Slovenia, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Ucraina e Vietnam. 1.187 i tesserati Fidal e 806 gli esordienti.