× Ritorna la 49^ edizione della 100km del Passatore - 25-26 maggio 2024
Io…ci torno: verso il mio secondo Passatore - 100 KM del Passatore | Firenze - Faenza

Io…ci torno: verso il mio secondo Passatore

Io…ci torno: verso il mio secondo Passatore

L’interesse per questa epica gara nasce a fine luglio 2019. Terminata la mia prima ultramaratona del Gran Sasso a cui ho partecipato spinto da un amico, si è alimentato l’interesse per la lunga distanza e ho trascorso qualche mese a documentarmi, soprattutto sull’impegno che una distanza così importante avrebbe richiesto.

Era gennaio 2020, padre di tre bambini, imprenditore in ambito digitale con un importante stravolgimento in corso, ancor prima dell’emergenza sanitaria che sarebbe arrivata di lì a breve, quando inizio la (prima) preparazione.

Si moltiplicano i km (e le ore fuori casa), dedico molto tempo e cura alla preparazione e all’alimentazione per arrivare pronto ad una gara che oltre alla distanza, si presenta con un percorso immerso in un contesto paesaggistico mozzafiato, ma, è evidente, dove non puoi concederti errori. Corro per tanti km fino a quando, fine marzo 2020, diventa ufficiale l’annullamento dell’evento.

Torna gennaio, 2021, ricomincia la preparazione giorno dopo giorno fino a quando, nuovamente, arriva la notizia che anche per quest’anno non ci sono le condizioni per organizzare la gara, almeno non sul tradizionale percorso Firenze – Faenza.

Per due anni la preparazione fatta da gennaio a marzo è stata inutile e ad inizio 2022 si riparte per la terza volta con quella che ormai era la routine degli ultimi anni. Arriva aprile, mese cruciale in vista della 100, e i km aumentano di settimana in settimana sperando che questa volta la data venga confermata.

Ricordo perfettamente la mattina del 21 maggio 2022 e l’emozione al binario della stazione Termini di Roma: vagoni pieni di runner in partenze per Firenze. Questa volta è vero. Arrivare alla partenza era il primo obiettivo per raggiungere quella che era la mia ossessione: il tappeto blu dell’arrivo a Faenza.

Quel tappeto blu è tutt’oggi la rappresentazione di ogni mio obiettivo, anche al di fuori della corsa: l’impossibile che con impegno e dedizione diventerà realtà.

Dopo tre anni di preparazione, al netto degli imprevisti, ero consapevole di avere i mezzi per arrivare alla fine.

Fino a Borgo S. Lorenzo va tutto come da programma. Iniziando a salire verso la Colla, intorno al km 38, arriva la crisi. L’unica di tutta la gara, quella che tanto arriva sempre e che devi solo aspettare che passi da sola. Così è stato: Colla raggiunta, cambio maglia e giù verso Casaglia.

Da lì in poi subentra uno stato di trance che toglie ogni spazio alle emozioni che sarebbero tornate solamente la mattina dopo. Km dopo km passano i ristori, passa il cartello che annuncia Faenza fino ad entrare nella zona abitata che sfocia in piazza del Popolo: l’arrivo che non so quante volte avevo sognato negli ultimi tre anni è lì. Finalmente sono arrivato sul tappeto blu di Faenza su cui rimango qualche minuto senza andare a ritirare la medaglia: volevo solo cercare di memorizzare quel momento. Tutt’oggi penso spesso a come l’impegno e la fatica hanno alimentato ogni metro che ho corso quel giorno fino a quegli ultimi metri.

Tutta la gara mi ha lasciato ricordi che rimarranno indelebili, emozioni difficili da provare nuovamente o meglio, che non sai se puoi provare nuovamente.

Forse proprio per questi motivi fino a dicembre ero abbastanza freddo al pensiero di tornare nuovamente al Passatore. Poi, subentra la leggerissima competizione che ho nei confronti di me stesso combinata all’inspiegabile piacere che provi quando km dopo km stai ore per strada focalizzando esclusivamente quel traguardo: da fine gennaio inizio ad aumentare i km settimanali, iscrizione fatta, pettorale n. 63: si torna verso Faenza.

Simone Rinzivillo

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