GRAZIE DI AVER INVENTATO IL PASSATORE
Il Passatore non è solo la gara più bella del Mondo, ma la più sentita e partecipata dalle comunità tra le quali si sviluppa il percorso. Il fascino di correre di notte, da soli, e la meraviglia di trovare, a mezzanotte, un gruppo di persone che abitano lungo la strada che ti incitano e ti offrono da bere.
Il brodo di cappone fatto in casa offerto da signore sorridenti al Passo della Colla o a Brisighella, i bambini che sistemano i bicchieri scrivendo il loro contenuto sulle tovaglie. Il sorriso e la serenità di tutti, organizzatori e membri si supporto, medici e massaggiatori.
BRAVI TUTTI e GRAZIE.
Non sono però affatto bravi e corretti coloro che accompagnano gli atleti durante la corsa. Invadenti e menefreghisti degli altri, spesso ingombravano la strada sia sostando, sia camminando a passo di corsa, offrendo assistenza come fossero ammiraglie del Giro d’Italia alla maglia rosa. Ho rischiato di essere investito tre volte, e con me anche altri, da vetture che ripartivano dalle soste senza guardare. Oltre all’incolumità hanno rovinato il mistico silenzio e la magia della notte che si cerca nel correre il PAssatore: Come un sogno mi ricordo, nell’edizione del 2008, ho ho corso per un tratto in una nuvola di lucciole, nel silenzio della notte.
NON E’ AFFATTO COLPA VOSTRA E NON E’ UNA CRITICA – IL REGOLAMENTO E’ CHIARO.
L’anno prossimo però, se mi consentite di chiedervi un favore, ricordereste agli atleti di richiamare i propri accompagnatori ad una maggiore attenzione e rispetto degli altri “passatori”, suggerendo loro di adoperare la bicicletta piuttosto che la macchina?
GRAZIE DI AVER INVENTATO IL PASSATORE
Giovanni De Caterini
